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Conte bocciato senza appello: "Moltiplica solo le poltrone"

Salvini replica al premier sui migranti: «Le sue sono solo balle, i clandestini con i giallorossi aumentano»

Conte bocciato senza appello: "Moltiplica solo le poltrone"

Bocciatura sonora e piena. Lo show di fine anno del premier Conte viene liquidata dai rappresentanti dell'opposizione come una puerile messa in scena da parte di chi non solo non ha argomenti ma nemmeno idee valide e carisma. Se le domande dei giornalisti presenti alla conferenza stampa di Villa Madama a Roma sono insidiose, il metodo migliore è non rispondere. Giulio Centemero (Lega), per esempio, ha notato la risposta vaga e vagamente pilatesca a proposito dell'impegno del governo per capire il futuro di Borsa italiana, la società che gestisca il mercato azionario. Così come si dimentica di menzionare lo stato dell'arte a proposito degli interventi in favore dei terremotati («in questa omissione - commenta il senatore di Forza Italia Andrea Cangini - l'unico elemento di verità del suo show»). Per le crisi aziendali, così come per la fuga all'estero dei giovani cervelli, «il premier ha avuto soltanto parole di auspicio», denuncia il deputato Osvaldo Napoli (Fi), che poi commenta: «Conte deve inventarsi un programma di cose concrete e realizzabili altrimenti rischia di finire travolto dalla sua stessa velleità».

Non si è fatta attendere, poi, la replica di Matteo Salvini, tirato in ballo dallo stesso presidente del Consiglio sulla questione dei decreti sicurezza, sulla spinosa vicenda della Gregoretti, e sulle «intemperanze» dell'ex ministro degli Interni. Il leader della Lega non solo respinge al mittente tutte le velenose frecciate ma replica puntuto: «Conte annuncia modifiche ai decreti sicurezza, racconta balle vergognose sull'immigrazione e cambia versione sulla Gregoretti. Nel 2019 siamo a 11.439 arrivi, di cui 6.304 da settembre a oggi grazie al governo delle poltrone e dei porti aperti. Sulla Gregoretti ammette che palazzo Chigi aveva avuto un ruolo per ricollocare gli immigrati. Così conferma anche che le trattative con gli altri Paesi c'erano sempre state: altro che novità degli ultimi mesi. Se Conte non sopportava la Lega e il sottoscritto, poteva dirlo subito anziché aspettare che gli togliessimo la fiducia. Con Conte più sbarchi, più tasse, più poltrone e più balle». La critica alla moltiplicazione delle poltrone («invece dei posti di lavoro») è uno dei leitmotiv che piovono dall'opposizione all'indirizzo di Conte. «Un miracolo alla rovescia: la moltiplicazione dei ministeri», così la senatrice Anna Maria Bernini definisce la nomina dei nuovi responsabili dei ministeri della Scuola e della Ricerca scientifica. «Lo sdoppiamento del dicastero - le fa eco la collega di partito Valentina Aprea - risponde soltanto a logiche spartitorie». «Invece di aumentare i fondi per l'istruzione di ogni ordine e grado - aggiunge la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni - aumenta soltanto le poltrone». «D'altronde - aggiunge la Meloni - Conte annuncia che l'orizzonte programmatico del suo governo si basa sul patto Pd-M5S. Questo vuol dire più tasse e debito, meno libertà di produrre e intraprendere, confini aperti e giustizialismo».

«L'incompetenza e l'ignoranza di questo esecutivo - aggiunge Maurizio Gasparri (Fi) - sta distruggendo l'economia italiana, come dimostrano ampiamente i drammi dell'ex Ilva e della Whirpool».

La conferenza stampa di fine anno del premier finisce per confermare i dubbi dell'opposizione: il governo regala poche certezze.

Innanzitutto a se stesso, con il progressivo sfaldamento delle truppe parlamentari, tanto che il governatore della Liguria, Giovanni Toti, conia con divertita ironia un nuovo slogan: «Il Conte bis? Meno parlamentari e più ministri».

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