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"Dietro il concorso di Conte incarico milionario e baronie"

L'inchiesta de L'Espresso: il premier era stato scelto come presidente di un arbitrato milionario dallo stesso professore che lo avrebbe valutato

"Dietro il concorso di Conte incarico milionario e baronie"

Giuseppe Conte in una diretta Facebook aveva detto chiaramente di voler rinunciare al concorso per la cattedra alla Sapienza, anche se negò l’esistenza di un “conflitto di interessi”. Ma ora L’Espresso porta alla luce un’altra storia che riguarda proprio quel concorso.

“Analizzando report economici, documenti interni all'ateneo e intervistando membri della commissione giudicante dell'ateneo romano”, il settimanale sostiene di aver scoperto "nuove incompatibilità ed evidenti conflitti di interessi nella genesi del concorso, nella composizione della commissione giudicante, nei profili dei professori che avrebbero dovuto valutare i titoli di Conte”.

In particolare L’Espresso punta l’attenzione sul presidente della Commissione. Si tratta del professor Enrico Del Prato. Il fatto è che "Del Prato – scrive il settimanale - a giugno del 2017 (prima del bando romano) aveva pure indicato Conte come presidente di un arbitrato milionario alla Camera arbitrale di Milano, nel quale lo stesso Del Prato era arbitro di parte”.

Il caso in questione (dal valore di 27 milioni di euro) sarebbe una causa internazionale, iniziata la scorsa primavera, tra la Sogered, società dell’Arabia Saudita, e Finmeccanica. Quando a giugno i due co-arbitri devono nominare un presidente del collegio, la scelta sarebbe dunque ricaduta su Giuseppe Conte. L’incarico il premier lo avrebbe mantenuto quasi un anno.

Secondo L'Espresso, durante il concorso per la cattedra alla Sapienza ci sarebbe stato "il rischio di una doppi incompatibilità: quella di Del Prato futuro 'giudice' di Conte e quella di Conte, diventato ago della bilancia di una lite milionaria proprio per volontà di Del Prato". Il premier avrebbe lasciato l'arbitrato solo il 25 maggio di quest'anno, quando il suo nome cominciò a trapelare per Palazzo Chigi.

In realtà secondo Del Prato non ci sarebbe alcuna incompatibilità. "Ho conosciuto ufficialmente i nomi dei candidati al concorso solo il primo agosto - ha detto - come prevede il regolamento dell’ateneo. Conte non mi aveva mai detto che aveva partecipato al bando. Nemmeno durante le udienze dell'arbitrato avute ad aprile".

Immediata è arrivata anche la smentita di Conte: "Alcune notizie di stampa rilanciano la vicenda del concorso a professore ordinario dell'Università La Sapienza di Roma per il quale avevo fatto domanda ben prima di diventare Presidente del Consiglio - avrebbe detto il premier - La mia partecipazione sarebbe stata del tutto legittima, ma ho ritirato la candidatura anche al fine di evitare illazioni che si sono spinte finanche a prefigurare dubbi sulla mia reale convinzione che questo Governo abbia la possibilità di durare l'intera legislatura". E ancora: "Ora si menziona una procedura arbitrale che sarebbe all'origine di un mio presunto conflitto di interessi con un componente della commissione di concorso. Questa procedura arbitrale, avviata nel giugno 2017 ben prima del bando di concorso che risale al gennaio 2018 e ben prima della ancor successiva nomina dei componenti della commissione di concorso, ha visto me nella parte di Presidente del Collegio arbitrale e il prof. Enrico del Prato nella parte di componente del medesimo Collegio arbitrale. Insomma entrambi eravamo dalla medesima parte: 'giudici' della controversia".

Il premier smentisce poi anche la questione della "pregressa conoscenza tra partecipante al concorso e commissario": "Questo - avrebbe fatto trapelare Conte - vale anche per i rapporti tra me e gli altri commissari di concorso, ma vale anche per gli altri partecipanti al concorso: ci conosciamo tutti da anni perchè siamo tutti professori ordinari da molti anni, ci incontriamo spesso nei convegni e spesso ci ritroviamo coinvolti in iniziative scientifiche comuni. Per completezza aggiungo che alla presidenza della procedura arbitrale in oggetto ho rinunciato alcuni giorni prima di prestare giuramento come presidente del Consiglio".

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