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Così la Lega ha conquistato le periferie romane

A Roma la Lega moltiplica i consensi nelle periferie, un tempo feudi della sinistra. A Torre Angela il partito di Matteo Salvini vola dallo 0,32 del 2013 al 12,67%. E l'exploit si allarga a tutti i quartieri periferici

Così la Lega ha conquistato le periferie romane

"Nel 2006 e nel 2008 la sinistra ha ottenuto il massimo consenso nelle periferie”, ricordava qualche settimana prima del voto del 4 marzo l’ex sindaco di Roma, Walter Veltroni. Dieci anni più tardi quelle stesse periferie sono diventati “luoghi difficili da praticare" per il Pd. I Dem oggi sbancano nei quartieri bene, il Movimento 5 Stelle resiste, mentre è la Lega a moltiplicare i suoi consensi nelle borgate romane, tra i palazzoni di Primavalle e le case popolari a Tor Bella Monaca.

È qui, dove la crisi si fa sentire di più e l’aria puzza di roghi tossici, che in molti hanno scelto di votare per il partito di Matteo Salvini. A Torre Angela, nel collegio uninominale 05 della circoscrizione Lazio 1, la Lega passa dallo 0,32% delle politiche del 2013 al 12,67%. Un risultato storico, considerando che a sfidare la candidata del centrodestra Barbara Mannucci nello stesso collegio c’erano Lorenzo Fioramonti, futuro ministro dello Sviluppo Economico di un eventuale esecutivo guidato da Di Maio, primo con il 36,65% delle preferenze, e il presidente del Pd, Matteo Orfini, medaglia di bronzo con il 20,71% dei voti.

Nonostante i grillini e la sinistra abbiano messo in campo due cavalli vincenti, buona parte degli elettori di questa periferia romana ha scelto di dare fiducia alla candidata del centrodestra. La stessa che nel 2016 proponeva la “castrazione chimica preventiva” per i “rifugiati politici” e il blocco dell’accoglienza per gli immigrati. Tra le strade dissestate, la raccolta dei rifiuti che non funziona e la convivenza tra negozianti italiani e stranieri che diventa sempre più difficile, in molti sono ormai esasperati e, come racconta un reportage del Corriere della Sera, chiedono un cambiamento. Il M5S ha mancato il plebiscito e c’è chi alle promesse della sindaca Virginia Raggi non ci crede più. I militari a presidiare i campi nomadi come quello della Barbuta, di via Salviati o via di Salone, del resto, non sono mai arrivati. L'immondizia, invece, continua a bruciare e la convivenza con gli insediamenti rimane difficile.

In compenso a fare un tour pre-elettorale delle baraccopoli capitoline ci ha pensato Matteo Salvini, che ha visto premiati i suoi sforzi, tanto che il simbolo della Lega nel collegio 05 ha sorpassato pure quello del partito a trazione romana di Giorgia Meloni. Ma l’ascesa del Carroccio nei quartieri periferici della Capitale non si ferma soltanto al quadrante orientale. La Lega supera l’11% anche a Primavalle e Castel Giubileo, oltrepassando il 10% al Tuscolano. In quattro collegi su undici, come nota Roma Today, il partito di Salvini guida la coalizione di centrodestra, mentre nelle altre province del Lazio, come Frosinone, Latina e Rieti, arriva a sfiorare il 18%, superandolo di qualche decimo a Viterbo. A pagare, spiegano gli esponenti locali del partito allo stesso quotidiano online, è stato “il lavoro sul territorio”.

Un territorio dimenticato da anni e stretto sempre più nella morsa del degrado.

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