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"Cosa nasconde del suo passato?". Così Salvini inchioda Conte in Aula

I rapporti con Alpa, l'incarico del 2002 contro la Rai e le parcelle di Conte: ecco su cosa vuole far luce Salvini nel passato del premier

"Cosa nasconde del suo passato?". Così Salvini inchioda Conte in Aula

"Venga in parlamento a chiarire... Oppure c'è qualche problemino?". Nei giorni scorsi, durante una diretta su Facebook, Matteo Salvini aveva già lanciato la bomba. Vuole vederci chiaro "su alcuni presunti conflitti di interessi e alcune presunte omissioni sulla carriera" del premier Giuseppe Conte, "sulla base di qualcosa che diceva il Pd" quando non era alleato con il Movimento 5 Stelle. Per farlo Lucia Borgonzoni ha presentato una interrogazione per ottenere delle risposte dal presidente del Consiglio sulla sua attività precedente di avvocato e docente universitario e sui rapporti con Guido Alpa.

L'interrogazione del Carroccio

La Lega vuole "se qualcuno ha qualcosa da nascondere e, per questo qualcosa, chiede protezione in Europa". "Le bugie hanno le gambe corte", ha detto Salvini nei giorni scorsi. Il punto è che a sollevare il sospetto di un conflitto di interessi era stato proprio il Partito democratico, ora al governo con l'avvocato del popolo, accendendo i fari su Alpa e sul salvataggio di Banca Carige. Per ricostruire il passato del premier l'interrogazione della Lega, come anticipato da Dagospia, parte proprio dal 2002 quando consegue l'idoneità a professore ordinario di Diritto privato in un concorso bandito dalla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Campania. All'interno della commissione giudicatrice c'è Alpa con cui, "nel corso dello stesso anno", apre uno studio legale. "Sul sito del Garante per la protezione dei dati - si legge - sono riportati i nomi di entrambi i Professori per incarichi di patrocinio in ben dieci differenti processi". Eppure, replicando a una inchiesta pubblicata da Repubblica, Conte ha assicurato che "sul piano accademico" il suo maestro è stato il professore Giovanni Battista Ferri e che ha conosciuto Alpa "diversi anni dopo", quando ormai era già ricercatore all'Università di Firenze.

I rapporti tra Conte e Alpa

"A differenza di quanto riportato - si legge nella lettera inviata al direttore di Repubblica - io e Alpa non abbiamo mai avuto uno studio professionale associato né mai abbiamo costituito un'associazione tra professionisti. Sarebbe bastato ai suoi giornalisti chiedere in giro, senza profondersi in sofisticate investigazioni, per scoprire che Alpa, all'epoca dei fatti, aveva sì uno studio associato, ma a Genova, con altri professionisti. Mentre a Roma - continua - siamo stati 'coinquilini' utilizzando una segreteria comune, che serviva anche altri studi professionali, tutti collocati nello stesso stabile, come spesso avviene nel mondo professionale, dove è frequente che diversi professionisti si ritrovino a condividere un medesimo indirizzo professionale, anche solo per economia organizzativa, mantenendo tuttavia distinte le rispettive attività professionali". Non solo. A conferma della distinzione delle attività professionali, Conte rivendica di aver stipulato un contratto di locazione per l'appartamento che si trovava al piano superiore, mentre Alpa ne aveva un altro al piano di sotto.

Il patrocinio contro la Rai

Con l'interrogazione presentata nei giorni scorsi, la Lega intende far luce anche sull'accusa di aver avuto rapporti d'affari in un incarico che risale al 2002. Si tratta del patrocinio del Garante per la privacy contro la Rai che risalirebbe a una sessantina di giorni prima dello svolgimento del concorso. Sempre nella lettera inviata a Repubblica l'8 ottobre dell'anno scorso, Conte assira che non c'è alcuna incompatibilità. "Sia io che Alpa abbiamo svolto la nostra attività quali professionisti autonomi e fatturato al nostro cliente ciascuno per proprio conto". Eppure, come ricordano gli uomini di Salvini, in un servizio televisivo andato in onda il 10 ottobre 2018, il premier ha dichiarato alle telecamere di aver fatturato separatamente da Alpa. "Il presidente del Consiglio, nell'escludere che Alpa fosse in una condizione di incompatibilità con il candidato Conte, ha dunque più volte sostenuto pubblicamente la sua totale autonomia e l'inesistenza di alcun rapporto di interdipendenza economica con Alpa".

I dubbi sul passato di Conte

A questo punto, come riportato da Dagospia, la Lega vuole sapere se Conte "può escludere che esistano progetti di parcella firmati da entrambi e su carta cointestata riferiti ai patrocini prestati al Garante per la protezione dei dati personali". Non solo.

Vuole anche sapere se, "in caso contrario, come ciò possa conciliarsi con la più volte ribadita autonomia e se reputi opportuno che un Presidente del Consiglio, nell'escludere un conflitto, ricostruisca i fatti omettendo di esplicitare elementi decisivi".

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