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Dall'inizio dell'anno nel Cagliaritano già arrivati in 1.600

Dall'inizio dell'anno nel Cagliaritano già arrivati in 1.600

Oltre 1.600 algerini sbarcati solo nel 2017 sulle coste sarde, in particolare quelle del Cagliaritano. Un dato in crescita (nel 2016 ne arrivarono 1.100) che ora preoccupa residenti e forze dell'ordine, in super lavoro ormai da mesi.

«Si tollera un flusso così imponente di clandestini - fa sapere Luca Agati, segretario provinciale del Sap (sindacato autonomo di polizia) di Cagliari - come se l'allarme terrorismo non esistesse. Inoltre, in città viviamo in queste ore una preoccupante escalation di furti, visto che molti algerini cercano in ogni modo di procurarsi soldi per partire e raggiungere il continente. Si muovono in branco e tutti i nostri sforzi si concentrano su quello. Lanciamo un appello al ministro dell'Interno: se non è in grado di interrompere questo flusso, almeno ci mandi rinforzi».

E, in effetti, i numeri sono preoccupanti. Tre notti fa altri tre sbarchi: 17 migranti arrivati a Cala Sapone, 12 a Porto Pino, tra i quali un bambino, altri 20 sbarcati all'interno del porto di Sant'Antioco, davanti agli occhi degli uomini della Guardia di Finanza. E la notte successiva ancora 62 immigrati giunti ancora a Porto Pino, su tre barchini, poi 14 recuperati dalla Capitaneria di porto e altri 26, tra i quali due donne, individuati dai carabinieri di Carbonia. E poi altri 4 a Domus de Maria, altri 5 a Sant'Antioco e, la notte successiva, altri 37, ancora a Porto Pino su due barchini. Infine, 13 a Porto Tramatzu e altri 9 in località Corru Manciu. Ieri notte, infine, l'arrivo degli ultimi 5 algerini, ma si ha notizia che, visto il bel tempo, altri approderanno nelle prossime ore.

Lo si evince anche dalle pagine Facebook in cui si parla liberamente delle partenze e dei viaggi della speranza verso l'Italia. Arrivano tutti in Sardegna e vogliono andare in continente, per poi muoversi liberamente.

Alcuni sfuggono ai controlli, nonostante un elicottero vigili costantemente lungo le coste, ma la situazione è drammatica, perché la Tirrenia ha fatto sapere che non ne porterà sullo Stivale più di 20 alla volta, visto che l'ultima volta un gruppo di algerini ha devastato una sua nave. Un problema che, vista la carenza di personale nelle forze dell'ordine, ma anche di mezzi e risorse, costringe polizia, carabinieri e chi opera per la tutela della sicurezza pubblica a un super lavoro.

Ma gli ultimi sbarchi non si esauriscono in Sardegna. Anche in Sicilia la situazione sta tornando a creare preoccupazione. Nei giorni scorsi è approdata a Catania la Vos Hestia, una delle navi Ong impegnate nel Mediterraneo. Ha sbarcato circa 500 migranti.

Altri ne sono arrivati a Pozzallo e Porto Empedocle e si ha notizia di altri arrivi imminenti, sia dalla Libia che da altri Paesi, in modo particolare dalla Tunisia, territorio in cui si starebbero spostando i traffici di esseri umani. Ecco perché la domanda è di rito: ma il piano per bloccare l'immigrazione incontrollata funziona davvero?

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