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Decreto Semplificazioni: per FI a rischio 200mila posti di lavoro

Il decreto semplificazioni, secondo l'europarlamentare di Forza Italia Massimiliano Salini, porterà alla crisi del servizio trasporto con conducente

Decreto Semplificazioni: per FI a rischio 200mila posti di lavoro

Il decreto semplificazioni non soddisfa per nulla chi, come Massimilano Salini, parlamentare europeo di Forza Italia e candidato alle prossime elezioni valevoli per il rinnovo del Parlamento europeo di Strasburgo e Bruxelles, si è detto sicuro del fatto che la declinazione pratica di quel provvedimento, promosso dal governo gialloverde, porterà con sé degli effetti più che sfavorevoli. Ad entrare in crisi - ne è sicuro - sarà un intero settore lavorativo. Nello specifico, l'esponente politico forzista ha evidenziato - come riportato pure dall'Adnkronos - le conseguenze negative per il servizio trasporto con conducente, il cosiddetto Ncc.

Stando ai numeri riportati dall'ex presidente della provincia di Cremona, il pericolo riguarda ben 200mila lavoratori. Siamo, insomma, dinanzi a un possibile problema complessivo. Massimiliano Salini, ex membro della Commissione trasporti e turismo dell'assise continentale, cita le cifre, sottolineando come quell'ambito possa vantare un "volume d'affari" da dover necessariamente prendere in considerazione: 100 è il numero dei miliardi da tenere in mente quando si parla di Ncc. Come ricorderete, l'esecutivo, sul decreto semplificazioni, aveva posto la fiducia.

L'esponente di Forza Italia non si è limitato a porre il caso sul tavolo mediatico, ma ha spiegato qual è la natura del meccanismo svantaggioso. Il governo guidato dal professor Giuseppe Conte, secondo l'opinione dell'europarlamentare, ha reso "limitante" un regolamento già desueto, che risaliva all'inizio degli anni 90'. Poi Salini ha annunciato una vera e propria mossa: "...questa mattina - si legge sull'agenzia riportata - ho scritto alla Commissaria Europea alla concorrenza Margrethe Vestager e al Garante della privacy per denunciare una legge fortemente lesiva della concorrenza e della privacy".

Vedremo, quindi, se l'Unione europea, mediante gli organi competenti, deciderà d'intervenire o comunque di dire la sua sul decreto.

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