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Diciotti, Saviano attacca Salvini: "Mandante di un sequestro di persona di Stato"

La navein porto a Catania. Salvini vuole redistribuire i migranti in Ue. Lo scrittore: "È sequestro di persona plurimo"

Roberto Saviano al Salone Internazionale del Libro
Roberto Saviano al Salone Internazionale del Libro

Non poteva mancare, ovviamente, Roberto Saviano. Lo scrittore torna ad attaccare Matteo Salvini sul caso della nave Diciotti, ancora ferma al porto di Catania in attesa che i Paesi Ue decidano di accogliere una redistribuzione degli immigrati a bordo.

"Il governo tiene in ostaggio 177 esseri umani - scrive l'autore di Gomorra - La Diciotti, che da 5 giorni non può sbarcare chi è a bordo per ordine del ministero degli Interni, rappresenta un caso gravissimo e illegale di sequestro di persona plurimo 'di Statò".

Non è la prima volta che Saviano mette nel mirino il ministro dell'Interno. Famosa la sua definizione di "ministro della Mala Vita", epiteto che gli è costato (insieme ad altri fattori) una querela per diffamazione su carta intestata del Viminale. Gli appelli dello scrittore contro il leghista sono ormai all'ordine del giorno. E al centro dell'attezione c'è quasi sempre la questione migratoria. Oggi Saviano pubblica la fotografia dell'articolo 13 della Costituzione, quello che definisce "inviolabile" la libertà della persona.

"La legge - scrive l'autore - prevede che un soggetto possa rimanere nella disponibilità della polizia giudiziaria (tale è la Guardia costiera) per un termine massimo di 48 ore. Trascorso questo tempo, senza la convalida di un giudice, siamo al cospetto di un sequestro di persona". E poi tira in mezzo il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, che per primo ha messo sotto indagine una Ong e ha alzato il velo di ipocrisia sull'operato delle navi umanitarie. "È vero o no, quanto affermo, procuratore della Repubblica di Catania, dottor Carmelo Zuccaro? Lo chiedo a lei perchè, almeno questa volta, è competente a procedere. Se questa situazione fosse effettivamente dovuta ad atti formali del ministero degli Interni (mi permetto di suggerirle di approfondire con attenzione questa circostanza), si saprebbe già sin da ora chi è il mandante di questo sequestro di persona 'di Stato'. Ma se nessuno procede, ci troveremo al cospetto di una grave omissione di atti di ufficio che, ledendo il principio di separazione tra i poteri dello Stato, mette l'Italia al di fuori della civiltà giuridica".

Non manca neppure un post scriptum: "Qualche settimana fa fui dileggiato da un giornalista per avere affermato che l'azione del governo è ispirata alla palese violazione della Costituzione, peraltro proprio con riguardo alla inviolabilità della libertà personale.

Caro Antonio Polito, adesso le basta? Cosa farà ora, si incatenerà per protesta davanti al ministero degli Interni? Ci scriverà un articolo con il quale si scuserà con i suoi lettori per non aver capito nulla (nella migliore delle ipotesi) di quanto stava e sta accadendo? O - cosa massimamente auspicabile - finalmente si deciderà a leggere la Costituzione?".

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