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Dietrofront Meloni: visita a Palermo ma senza fiaccolata per evitare divisioni su via D'Amelio

Dopo averci riflettuto a lungo, Giorgia Meloni sceglie una presenza istituzionale per la giornata di commemorazioni che la città di Palermo dedicherà oggi a Paolo Borsellino

Dietrofront Meloni: visita a Palermo ma senza fiaccolata per evitare divisioni su via D'Amelio

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Dopo averci riflettuto a lungo, Giorgia Meloni sceglie una presenza istituzionale per la giornata di commemorazioni che la città di Palermo dedicherà oggi a Paolo Borsellino. Nel trentunesimo anniversario della strage di via D'Amelio, infatti, la premier decide di non partecipare alla ormai tradizionale fiaccolata serale organizzata dalla destra. Ufficialmente per motivi di ordine pubblico, ma anche per evitare di alimentare divisioni dopo le parole del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che aveva auspicato una «rimodulazione» del reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Ipotesi su cui era prima arrivato il brusco stop del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e poi la netta presa di distanza di Meloni. Non abbastanza, però, per sopire le polemiche. Tanto che ancora ieri Salvatore Borsellino non lesinava critiche. «Se avrò modo di incontrare la premier Meloni - dice in un'intervista a Repubblica (edizione di Palermo) - le vorrei chiedere come si concilia il suo entrare in politica dopo la strage di via d'Amelio con le esternazioni di un suo ministro che promette di smantellare la legislazione antimafia di Giovanni Falcone e di mio fratello Paolo». Non proprio un buon viatico per un eventuale faccia a faccia.

Così, dopo molti dubbi, la presidente del Consiglio sceglie di limitarsi a una visita istituzionale. Nonostante domenica avesse annunciato la sua presenza alla fiaccolata e 48 ore fa l'organizzazione di Fratelli d'Italia fosse allertata per un suo arrivo stasera poco dopo le 20 a piazza Vittorio Veneto, punto di partenza del corteo. Meloni sarà invece a Palermo già alle 8.50 di mattina, alla caserma Lungaro (per l'occasione off limits alla stampa come non era mai accaduto prima) per quella che è la prima commemorazione della giornata. E deporrà una corona davanti alla lapide in ricordo dei poliziotti della scorta assassinati in via D'Amelio. A seguire, farà visita alla tomba di Falcone nella chiesa di San Domenico e a quella di Borsellino nel cimitero di Santa Maria di Gesù. Poi la premier presiederà il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica in prefettura e infine potrebbe partecipare, alle 12.30, alla messa officiata dall'arcivescovo Corrado Lorefice nella chiesa di Santa Maria. Da Fratelli d'Italia c'è però chi ipotizza possa fare anche un passaggio in via D'Amelio, una tappa che al momento non è in agenda e appare improbabile. Proprio sul luogo dell'attentato, infatti, è previsto l'arrivo del corteo delle Agende rosse di Salvatore Borsellino, che alle 16.58 - l'ora esatta in cui è esplosa la bomba - osserverà un minuto di silenzio. Con loro ci sarà anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, e i manifestanti della Cigl (assente invece la Cisl).

Meloni, insomma, non rinuncia ad essere a Palermo per la commemorazione di Borsellino, che ha sempre ricordato esserle stato d'ispirazione nella scelta - quando era ancora quindicenne - di avvicinarsi alla politica. «Borsellino e Falcone - ha detto ieri la premier intervenendo a Bruxelles al vertice Ue-Celac - sono stati due martiri della lotta alla mafia. Sono stati loro a insegnarci quanto fosse importante combattere il crimine organizzato».

Una presenza che, a differenza del passato, sarà però strettamente istituzionale.

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