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Dipendenti senza stipendio per un pasticcio di 36 anni fa

Napoli, congelati 82 milioni di un appalto del 1980 De Magistris: è colpa del governo, debito non nostro

Napoli - Il Comune arancione finisce al verde. Il consorzio edile «Cr8» ha pignorato tutto quello che era possibile rastrellare sui conti della Tesoreria di Palazzo San Giacomo per una querelle giudiziaria che risale al post-terremoto del 1980. Il raggruppamento d'imprese contesta e finora la giustizia civile gli ha dato ragione il mancato pagamento per concessioni di lavori ex legge 219 affidati il 31 luglio del 1981 dai commissari straordinari di governo a pochi mesi dalla tragedia che sconvolse l'Irpinia e la Campania tutta. Si tratta di oneri aggiuntivi non liquidati in prima istanza relativi alla realizzazione di 1.040 appartamenti e dei collettori di Capodichino, Poggioreale e Volla. Il decreto di «sequestro», notificato l'altro ieri al dirigente di settore e al sindaco Luigi de Magistris, ha «congelato» 82 milioni di euro su una massa debitoria complessiva di 125 milioni rivendicata da «Cr8». In pratica, il terzo Comune d'Italia non ha più liquidi per pagare non solo i fornitori ma gli stessi dipendenti. La più grande delle aziende speciali, la «Napoli Servizi» che si occupa praticamente di un po' di tutto dalla manutenzione al patrimonio immobiliare, è già a secco: gli impiegati e gli operai a dicembre non riceveranno la busta paga e la tredicesima. L'amministratore unico ha già fatto sapere che dovranno accontentarsi di un «simbolico» acconto di 350 euro.

A metà gennaio, si terrà un nuovo round davanti alla Corte d'appello per stabilire la fondatezza delle ragioni del Consorzio «Cr8» dopo che, nell'agosto scorso, un analogo provvedimento di pignoramento era stato sventato in extremis dalle rispettive diplomazie. Storia contorta. L'Amministrazione comunale era risultata vincente davanti ai giudici di primo e secondo grado, in relazione al lodo arbitrale che negava ulteriori versamenti alle imprese, ma la Cassazione ha ribaltato il risultato rinviando la trattazione a una diversa sezione della Corte d'appello. Intanto, il Consorzio si è tutelato con un provvedimento esecutivo che mette il cappio a Palazzo San Giacomo.

«Al Comune - ha spiegato il sindaco de Magistris - vengono pignorati conti per un debito che deve esaudire nella quasi integralità il governo... Sappiamo come muoverci ma ora devo capire se si tratta di una vicenda tecnica o se invece è una questione politica perché ovviamente la risposta cambia». Il riferimento del primo cittadino è alla natura del debito essendo il Comune di Napoli subentrato ai commissari straordinari solo nel 1996. Secondo i tecnici di Palazzo San Giacomo, la cifra effettivamente a carico delle casse municipali sarebbe di circa il 3 per cento, ovvero tra i 4 e i 5 milioni di euro.

Questione che però è a latere di quella principale: il completo prosciugamento del budget del Comune di Napoli per le spese correnti almeno fino alla metà del prossimo mese.

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