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Dl intercettazioni, nuovo rinvio 5s-Pd: la Lega occupa la commissione

Caos in Commissioni Giustizia: alla Camera la legge Costa non passa e la riforma Bonafede sulla prescrizione ha così il via libera. In Senato la Lega occupa l’aula dopo l’ennesimo rinvio chiesto dal governo sul decreto intercettazioni

Dl intercettazioni, nuovo rinvio 5s-Pd: la Lega occupa la commissione

Pomeriggio ad alta tensione in Parlamento, dove è scoppiata la bagarre – e si è sfiorata la rissa – nelle commissioni Giustizia di Montecitorio e a Palazzo Madama su prescrizione e intercettazioni . Partendo dalla Camera, qui i deputati di Italia Viva hanno votato (di nuovo) insieme alle opposizioni – Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia – contro la maggioranza, ma il voto dei renziani non è bastato per bloccare l’emendamento del Movimento 5 Stelle – 24 favorevoli rispetto a 23 contrari – che è andato così a sopprimere una volta per tutte la proposta di legge dell’azzurro Enrico Costa che puntata a stoppare la riforma del Guardasigilli Alfonso Bonafede sulla prescrizione. Un solo voto di scarto che ha fatto infuriare le opposizioni, visto che si è rivelato decisivo il voto della presidente della commissione, la grillina Francesca Businarolo.

In Senato, invece, si è sfiorata la rissa e la Lega ha occupato fisicamente la commissione in seguito all’ennesimo rinvio chiesto dalla maggioranza giallorossa sul dl intercettazioni. Partito Democratico e pentastellati, ancora in cerca di un accordo sull'emendamento Grasso, hanno richiesto un nuovo rinvio della seduta della commissione Giustizia del Senato, imponendo la ripresa dei lavori alle 17:30.

L’ennesimo slittamento ha fatto scoppiare la bagarre, con Fratelli d’Italia e Carroccio che hanno protestato veementemente: "Onestà dove sta" urlano i senatori leghisti, rendendo necessario l’intervento dei commessi, visto che quando la maggioranza li ha accusati di propaganda si è sfiorata la rissa. "Siamo di fronte ad una bassa operazione di propaganda. L'uso del trojan per intercettare i reati di pedopornografia è già previsto. Pillon sta dicendo una bugia"; ha dichiarato il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd, in risposta all’affondo del collega leghista Simone Pillon:"È una vergogna assoluta. Sta accadendo una cosa gravissima. La maggioranza sta cercando di precludere un nostro emendamento che prevede la possibilità di intercettare per i reati di pedopornografia. Siccome l'emendamento è presentato dalla Lega non può passare ed è una cosa inaudita. Tutti ci dicono di essere d'accordo ma poi non lo votano. Noi difenderemo i diritti dei bambini. Difendesse il Paese chi ha ragione".

Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, sbotta: "Come fa il governo a bloccare un emendamento simile, che prevede le intercettazioni per i reati sulla pedopornografia? Non ci muoviamo da qui se non si approva questo emendamento. Siamo disponibili anche a una riformulazione. Noi chiediamo la possibilità di intercettare anche per chi si procuri o detenga materiale pedopornografico. Oggi è prevista solo per chi lo produce…".

La rissa sfiorata, l'occupazione e il compromesso

Dopo oltre un'ora di occupazione dell'aula della commissione Giustizia del Senato da parte dei senatori della Lega, con momenti di grande tensione, una rissa sfiorata e intervento risolutivo dei commessi - e una lunga riunione con tutti i capigruppo assieme alla presidente Casellati - alla fine si è raggiunto un compromesso che consente alla Commissione di riprendere i lavori. A spiegarne i contenuti è sempre il capogruppo leghista a Palazzo Madama, Massimiliano Romeo:"La maggioranza si è detta disponibile a valutare una riformulazione del nostro emendamento sulle intercettazioni per i reati di pedopornografia sui bambini.

Nel frattempo, mentre i tecnici studiano la possibile riformulazione, l'emendamento viene accantonato e noi terminiamo l'occupazione così consentiamo alla commissione di riprendere le votazioni e vedremo se si trova una soluzione".

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