Dl intercettazioni, nuovo rinvio 5s-Pd: la Lega occupa la commissione
19 Febbraio 2020 - 17:28Caos in Commissioni Giustizia: alla Camera la legge Costa non passa e la riforma Bonafede sulla prescrizione ha così il via libera. In Senato la Lega occupa l’aula dopo l’ennesimo rinvio chiesto dal governo sul decreto intercettazioni
Pomeriggio ad alta tensione in Parlamento, dove è scoppiata la bagarre – e si è sfiorata la rissa – nelle commissioni Giustizia di Montecitorio e a Palazzo Madama su prescrizione e intercettazioni . Partendo dalla Camera, qui i deputati di Italia Viva hanno votato (di nuovo) insieme alle opposizioni – Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia – contro la maggioranza, ma il voto dei renziani non è bastato per bloccare l’emendamento del Movimento 5 Stelle – 24 favorevoli rispetto a 23 contrari – che è andato così a sopprimere una volta per tutte la proposta di legge dell’azzurro Enrico Costa che puntata a stoppare la riforma del Guardasigilli Alfonso Bonafede sulla prescrizione. Un solo voto di scarto che ha fatto infuriare le opposizioni, visto che si è rivelato decisivo il voto della presidente della commissione, la grillina Francesca Businarolo.
In Senato, invece, si è sfiorata la rissa e la Lega ha occupato fisicamente la commissione in seguito all’ennesimo rinvio chiesto dalla maggioranza giallorossa sul dl intercettazioni. Partito Democratico e pentastellati, ancora in cerca di un accordo sull'emendamento Grasso, hanno richiesto un nuovo rinvio della seduta della commissione Giustizia del Senato, imponendo la ripresa dei lavori alle 17:30.
L’ennesimo slittamento ha fatto scoppiare la bagarre, con Fratelli d’Italia e Carroccio che hanno protestato veementemente: "Onestà dove sta" urlano i senatori leghisti, rendendo necessario l’intervento dei commessi, visto che quando la maggioranza li ha accusati di propaganda si è sfiorata la rissa. "Siamo di fronte ad una bassa operazione di propaganda. L'uso del trojan per intercettare i reati di pedopornografia è già previsto. Pillon sta dicendo una bugia"; ha dichiarato il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd, in risposta all’affondo del collega leghista Simone Pillon:"È una vergogna assoluta. Sta accadendo una cosa gravissima. La maggioranza sta cercando di precludere un nostro emendamento che prevede la possibilità di intercettare per i reati di pedopornografia. Siccome l'emendamento è presentato dalla Lega non può passare ed è una cosa inaudita. Tutti ci dicono di essere d'accordo ma poi non lo votano. Noi difenderemo i diritti dei bambini. Difendesse il Paese chi ha ragione".
Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, sbotta: "Come fa il governo a bloccare un emendamento simile, che prevede le intercettazioni per i reati sulla pedopornografia? Non ci muoviamo da qui se non si approva questo emendamento. Siamo disponibili anche a una riformulazione. Noi chiediamo la possibilità di intercettare anche per chi si procuri o detenga materiale pedopornografico. Oggi è prevista solo per chi lo produce…".
La rissa sfiorata, l'occupazione e il compromesso
Dopo oltre un'ora di occupazione dell'aula della commissione Giustizia del Senato da parte dei senatori della Lega, con momenti di grande tensione, una rissa sfiorata e intervento risolutivo dei commessi - e una lunga riunione con tutti i capigruppo assieme alla presidente Casellati - alla fine si è raggiunto un compromesso che consente alla Commissione di riprendere i lavori. A spiegarne i contenuti è sempre il capogruppo leghista a Palazzo Madama, Massimiliano Romeo:"La maggioranza si è detta disponibile a valutare una riformulazione del nostro emendamento sulle intercettazioni per i reati di pedopornografia sui bambini.
Nel frattempo, mentre i tecnici studiano la possibile riformulazione, l'emendamento viene accantonato e noi terminiamo l'occupazione così consentiamo alla commissione di riprendere le votazioni e vedremo se si trova una soluzione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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