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Donne vittime di violenza, il congedo è (ancora) negato. Per colpa di una circolare

Manca ancora la tutela per le donne che subiscono violenza, nonostante l’introduzione nel decreto attuativo del Jobs Act del congedo per le donne vittime di violenza che intraprendono percorsi di protezione

Donne vittime di violenza, il congedo è (ancora) negato. Per colpa di una circolare

Il Jobs Act del governo Renzi si vantava aver riconosciuto il congedo pagato alle donne vittima di violenza, fisica o sessuale (fino a tre mesi retribuiti per percorsi di "protezione"). Ora però si apprende che, nonostante la legge sia entrata in vigore il 24 giugno 2015, di fatto è inapplicabile. Il motivo è semplice: manca ancora la circolare applicativa. A denunciarlo è la Cgil.

"La legge - ricorda il sindacato - prevede per le lavoratrici dipendenti, sia pubbliche che private, e per le collaboratrici a progetto, inserite in percorsi di protezione relativi alla violenza di genere, il diritto di astenersi dal lavoro per motivi connessi al loro percorso di protezione per un periodo massimo di tre mesi. A distanza di quasi un anno dall’entrata in vigore del decreto tale diritto è ancora scritto sulla carta e non è esigibile. La responsabilità della mancata esigibilità - prosegue la nota - è dell’Inps che non ha ancora emanato la circolare applicativa. Il fatto, già grave in sè, lo è ancor di più considerato il carattere sperimentale triennale e non strutturale del provvedimento".

Ma cosa prevede, in concreto, la legge? Le donne che subiscono violenza possono assentarsi dal lavoro in modo retribuito fino a tre mesi (anche non continuativo). Inoltre il rapporto di lavoro può essere trasformato da "tempo pieno" a "part-time", e in seguito può essere nuovamente trasformato, a seconda delle esigenze della lavoratrice. "Questi ritardi nell’applicazione - prosegue la Cgil - sono estremamente gravi, perchè l’esposizione alla violenza è legata anche alle condizioni occupazionali ed economiche, peggiorate con la crisi, e la mancanza di un lavoro e di un reddito impedisce di recidere il legame con mariti, compagni o familiari violenti. Il contrasto alla violenza di genere passa anche da qui. I dati sulle donne che subiscono o hanno subito violenza nel nostro Paese sono drammatici: quasi 7 milioni, un terzo della popolazione femminile tra i 16 e i 70 anni.

Contrastare questo odioso fenomeno è doveroso".

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