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E dal Califfo le istruzioni in italiano "per sgozzare gli infedeli a casa loro"

Sono perfettamente sottotitolate: "Basta un normale coltello da cucina"

E dal Califfo le istruzioni in italiano "per sgozzare gli infedeli a casa loro"

«Devi combatterli» è il titolo in italiano, riferito agli infedeli, dell'ultimo video dei tagliagole dello Stato islamico. Ventinove minuti su come sgozzare un ostaggio oppure preparare una bomba con tanto di appello a combattere in nome di Allah e colpire gli occidentali. La novità, più inquietante, è la traduzione con i sottotitoli in perfetto italiano dei tagliagole mascherati, che parlano in francese, inglese e arabo.

Ieri il TgLa 7 ha mandato in onda nell'edizione serale l'esclusiva del video che inneggia a colpire gli infedeli in Europa compreso il nostro paese. Il titolo in italiano «Devi combatterli» è sovrastato da una scimitarra rossa come il sangue. Enrico Mentana annuncia che il filmato arriva da Raqqa, la capitale dello Stato islamico in Siria. Il video è diviso in quattro parti. La prima comincia con un omaccione mascherato ed in mimetica, nome di battaglia Abu Suleyman «il francese», con alle spalle un ostaggio che sembra crocefisso. Il tagliagole lancia un appello in francese a colpire in Europa: «Alcuni fratelli vi hanno preceduto conducendo delle operazioni. Oggi avete la possibilità di agire perché la vittoria è vicina. Allah ci ha ordinato di combattere i kuffar (infedeli nda) più vicini a noi, combattendoli così come loro ci combattono». Poi tira fuori un coltello da commando, ma spiega che per sgozzare un ostaggio «si può usare anche uno da cucina», che mostra davanti alla telecamera. Prima indica dove colpire la vittima e alla fine sgozza l'ostaggio legato come se fosse crocefisso.

Nel servizio sul Tg La7 si fa notare che i sottotitoli sono scritti in italiano impeccabile con nessun errore ortografico o grammaticale. Evidentemente li ha composti uno dei circa 100 volontari della guerra santa, che sono partirti dal nostro paese per andare a combattere con le bandiere nere. Il problema è che in gran parte si tratta di jihadisti di origini nordafricane e forse hanno difficoltà a scrivere perfettamente in italiano. L'unica connazionale doc dalle parti di Raqqa è Maria Giulia Sergio, la lady Jihad originaria di Napoli condannata ieri a 9 anni di carcere a Milano. Nella seconda parte del video un altro jihadista mascherato dello Stato islamico spiega che le vere donne musulmane sono in pericolo. E lancia la mobilitazione: «Ai fratelli che fingono di essere oppressi nella terra dei kuffar, a coloro che sono ingannati dalla vita mondana non è arrivato il momento di difendere i musulmani? Non è venuto il momento della vendetta?».

E vendicarsi non è difficile. La terza sezione del video illustra come creare un ordigno artigianale. Un esperto di esplosivi, in mimetica e grembiule, ripreso in una cucina spiega che è facile mescolare sostanze «che si trovano nei negozi» con semplici pentole ed una siringa. Poi riempie un barattolo di vetro con biglie d'acciaio e alla fine dichiara: «Ora abbiamo una bomba». Per l'innesco basta un fusibile. L'ordigno artigianale viene testato su Abd Ismail Muhammad Shaik, un ragazzo di 23 anni nato a Raqqa ed accusato dai tagliagole di essere una spia che voleva far esplodere un'autobomba davanti al quartier generale del Califfato. Tutto viene spiegato nei dettagli con i sottotitoli in italiano. Alla fine il disgraziato è costretto a correre a piedi nudi nel deserto con uno zainetto, probabilmente esplosivo, sulle spalle. Le riprese si soffermano sul terrore dipinto sul volto del ragazzo che cerca inutilmente di scappare fino a quando non salta in aria.

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