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Ecco come Bruxelles ha preso in giro Renzi

Elemosina, niente armi e accoglienza minima. Il premier canta vittoria, ma il vertice europeo è stato una vera disfatta

Ecco come Bruxelles ha preso in giro Renzi

Angela Merkel, David Cameron Francois Hollande e gli altri colleghi europei si son fatti beffe di lui. E dell'Italia. Ma Matteo Renzi non può ammetterlo. E cosi prova a spacciarci la Waterloo di Bruxelles come un autentico trionfo.
Ma a 48 ore di distanza è ormai evidente che i partner europei - non paghi d'aver rinviato qualsiasi ipotesi d'intervento contro i trafficanti d'uomini ed essersi rifiutati di accogliere i disgraziati ripescati davanti alle nostre coste - si preparano ad offrirci palliativi ancor peggiori dell'attuale malattia. Palliativi che rischiano di trasformare l'Italia in un immenso campo profughi.
Ecco la beffa in quattro atti messa a punto ai nostri danni. Nel silenzio impotente di Matteo Renzi.

ACAMPO PROFUGHI ITALIA
Il premier inglese David Cameron lo dichiara senza giri di parole spiegando, appena arrivato a Bruxelles che l'Inghilterra è pronta a mettere sul tavolo soldi, navi, militari ed elicotteri, ma non certo ad «offrire a quella gente asilo nel Regno Unito». La schiettezza britannica porta alla luce la silenziosa, ipocrita riluttanza degli altri leader europei contrari - al pari del premier britannico - a farsi carico dei migranti sbarcati nel Belpaese. Ed infatti gran parte dei Paesi europei si allinea a lui. Ma a dar retta a Cameron i naufraghi salvati dalle navi britanniche devono anche venir sbarcati quanto prima nei «porti più vicini». L'allineamento a questo secondo concetto rischia di rivelarsi l'aspetto più pernicioso. Se tutte le navi della missione Triton scaricheranno i loro carichi umani nei porti «più vicini», cioè i nostri, l'Italia vedrà moltiplicati gli afflussi. Per questo alla resa dei conti il vertice straordinario preteso da Renzi minaccia di rivelarsi un boomerang e trasformare l'Italia in un immenso campo profughi. O meglio in un dimenticatoio per tutti i disgraziati che l'Europa - messa alle corde dalle ultime tragedie - è costretta a salvare, ma vuole quanto prima abbandonare.

BLA CARITÀ PELOSA
L'unico beneficio conseguito dall'Italia è la triplicazione dei fondi della missione Triton destinati a passare da 2,9 milioni di euro mensili a circa 9 milioni di euro mensili. Anche quest'apparente successo è in verità un contentino. Mare Nostrum pagato e gestito per un anno dalla sola Italia costava esattamente 9 milioni di euro al mese. Ora i partner europei - fra cui potenze come Gran Bretagna, Francia e Germania spacciano per generosa concessione la ripartizione proporzionale tra 28 Paesi della stessa somma spesa dalla sola Italia durante i 12 mesi di Mare Nostrum.

CLA FLOTTA NEGATA
Anche qui la beffa regna sovrana. Mentre l'Italia garantisce da anni i soccorsi in mare impiegando una flotta navale appoggiata da aerei, elicotteri e migliaia di persone molti partner ed alleati non sono disposti a mettere a disposizione neanche un uomo. Alla conclusione del vertice Romania, Austria, Bulgaria, Estonia, Malta, Slovacchia, Olanda, Cipro, Spagna e Grecia hanno lasciato in bianco il documento su cui ciascun Paese doveva elencare i mezzi e gli uomini da offrire per l'ampliamento di Triton. La grande Francia socialista di François Hollande, a parole sempre assai vicina a Renzi, offrirà un'imbarcazione di sorveglianza per 30 giorni all'anno ed un ricognitore aereo per periodi altrettanto limitati.

DLA GUERRA RINVIATA
La guerra ai trafficanti d'uomini promessa da tutti i leader europei è già nel dimenticatoio. Una volta a Bruxelles capi di Stato e di governo hanno immediatamente fatto dietro front appellandosi all'impossibilità di operare sul territorio libico senza il consenso delle autorità locali e senza un via libera del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Così blocco navale, distruzioni preventive dei barconi ed operazioni contro le organizzazioni criminali vengono rinviati «sine die». O meglio vengono affidati all'iniziativa dell' Alto Rappresentante Federica Mogherini incaricata di preparare una bozza di risoluzione in grado di ottenere il sì di Russia, Stati Uniti e Cina ad interventi mirati contro i trafficanti di uomini.

Tempi previsti: almeno un mese.

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