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Ecco il nuovo piano di Salvini: "Più rimpatri e meno partenze"

In una lettera al Corriere, Salvini spiega i risultati del suo Ministero i queste prime settimane di governo

Ecco il nuovo piano di Salvini: "Più rimpatri e meno partenze"

Matteo Salvini risponde all'editoriale di Antonio Polito che sul Corriere aveva puntato il dito contro il titolare del Viminale mettendo in discussione il suo piano per la gestione dell'emergenza immigrazione. In una lettera al quotidiano di via Solferino, Salvini spiega i risultati del suo Ministero i queste prime settimane di governo: "Sono al Viminale da un mese e mezzo e sono sbarcate 3.716 persone. Nello stesso periodo dell’anno scorso erano state 31.421".

Poi tiene il punto anche sulla vicenda Diciotti conclusa col fermo di una ghanese e di un sudanese a capo della rivolta sul Vos Thalassa: "Le violenze a bordo non sono tollerabili. Per questo avevo chiesto l’immediato accertamento delle responsabilità. E ieri sono scattati dei fermi". Poi annuncia una vera e propria riforma delle Commissioni territoriali che dovranno dare una stretta alla concessione dell'asilo a chi ne fa richiesta: "Le Commissioni territoriali (quelle che devono riconoscere o meno la protezione internazionale) hanno 250 funzionari in più. Entro fine anno ne arriveranno almeno altri 170. E useremo fondi europei per tagliare la burocrazia. Risultato: sarà più veloce identificare gli immigrati. Da una parte quelli che devono essere accolti, dall’altra i clandestini. I criteri saranno più stringenti". Poi sul fronte espulsioni e rimpatri, Salvini annuncia il nuovo piano del Viminale: "L’obiettivo a medio termine è aumentare i rimpatri volontari assistiti, tanto che il 16 luglio sarà sottoscritto con la Commissione europea il primo progetto da 6 milioni. A breve ne seguiranno altri tre. Proprio per moltiplicare le espulsioni e bloccare le partenze (e quindi evitare i morti in mare) abbiamo un piano di aiuti. In particolare per la Libia". Insomma la linea dura del Viminale non si ferma.

Infine, sempre il ministro, spiega come ridurrà i costi dell'accoglienza: "Anticipo che intensificheremo il monitoraggio sui centri di accoglienza: chiuderemo quelli con i gestori coinvolti in inchieste giudiziarie. E proprio per tenere alla larga i furbetti, ridurremo le spese per l'accoglienza. Lo faremo in collaborazione con l'Autorità nazionale anticorruzione. Nessun intento disumano: semplicemente, vogliamo uniformarci ad altri Paesi europei e togliere ossigeno a chi utilizza l'immigrazione come business.

Da 35 euro al giorno per immigrato scenderemo a circa 25 — senza ridurre i servizi — con un risparmio di 500 milioni l'anno e che investiremo in sicurezza".

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