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Ecco le priorità del sindaco Sala: cambiare i mobili del suo studio

Ancora non ha aperto le discussioni ufficiali coi partiti. Lo strapotere Pd in consiglio

Ecco le priorità del sindaco Sala: cambiare i mobili del suo studio

Milano - Giuseppe Sala, nuovo sindaco di Milano, si è già insediato a palazzo Marino. Anche fisicamente ieri era qui, nello studio che fu di Giuliano Pisapia, a studiare la situazione, valutare le prossime mosse, mettere a punto la squadra, promessa per lunedì. Mancano poco più di tre giorni.

Eppure, l'attenzione del manager Expo si è concentrata su una questione che ai più potrebbe apparire secondaria: cambiare i mobili dello studio. Personalizzare con un nuovo stile che renda concreta anche nel design la frase pomposamente pronunciata nei giorni scorsi: «Io e Pisapia non saremo come i due Papi». E anche se da Sala non c'è da attendersi un trasloco in dépendance, un tocco arriverà. Gabriele Albertini aveva i suoi aeroplani e le lettere di Montanelli, cimeli del cuore come quelli scelti da Pisapia. Oggi l'attenzione è ai mobili: forse lo svecchiamento partirà anche da qui.

Sala non ha ancora aperto le discussioni ufficiali con i partiti, ma sa con quale consiglio comunale dovrà misurarsi. Ventidue esponenti del Pd più due per così dire in sonno: iscritti al partito ma eletti in liste civiche. Ventiquattro voti su quarantanove. Maggioranza quasi assoluta. «Per noi è importante una composizione che rappresenti tutto il partito» dice conciliante il segretario cittadino, Pietro Bussolati. Ma il peso si sente.

Poche le certezze sulla squadra: parità tra uomini e donne, mix tra continuità e innovazione. Il Pd lascia filtrare di non essere particolarmente interessato all'incarico di vicesindaco e che non farà le barricate se la scelta cadrà su Cristina Tajani, Sel, una delle persone in pole position. Tra le altre grane con cui il sindaco dovrà subito misurarsi, i nostalgici di Pisapia con le lacrime agli occhi e il coltello fra i denti, così come la sinistra di Basilio Rizzo, e il radicale Marco Cappato che nonostante l'apparentamento è rimasto senza un posto in consiglio.

Se l'ex pm Gherardo Colombo sarà garante della legalità, Sala sta cercando una collocazione adeguata anche per Umberto Ambrosoli, probabile responsabile dei rapporti con la Regione e lo sviluppo all'estero. La formula, se cioè Ambrosoli sarà assessore o meno, dipende da diverse variabili, tra cui l'incompatibilità tra la giunta di Palazzo Marino e il ruolo di consigliere regionale.

Altri incarichi sono allo studio per Linus ed Emma Bonino.

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