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Ecco tutti i "ministri" del governo del Movimento 5 Stelle

Tutti i nomi scelti da Luigi Di Maio per un eventuale governo a guida M5S: solo cinque le donne, ma per tre di loro c'è una poltrona importante

Ecco tutti i "ministri" del governo del Movimento 5 Stelle

Diciassette "ministri", di cui solo cinque donne, meno che con Renzi e Gentiloni. Ma proprio alle donne vanno tre poltrone-chiave: quella del Viminale, quella della Farnesina e quella della Difesa.

Luigi Di Maio ha presentato la sua squadra di governo. O meglio, quella che proporrà a Sergio Mattarella, se e quando sarà incaricato premier.

Paola Giannetakis all'Interno

Per sostituire Marco Minniti, Luigi Di Maio vorrebbe Paola Giannetakis. Perugina di 46 anni e laureata in psicologia, criminologia e giustizia penale, si è specializzata in scienze comportamentali applicate alle investigazioni, alla security e all'intelligence, tra Italia, Stati Uniti e Gran Bretagna. Insegna come professore straordinario alla Link Campus University di Roma, dove dirige due master universitari.

"Ha un carattere molto tosto", dice Di Maio presentandola, "Ha il carattere giusto per un ministero difficile come quello dell'Interno. Ha umanità e sensibilità ma tenendo d'occhio le priorità che sono sia la sicurezza urbana con nuovo personale delle forze dell'ordine e sia la sicurezza cyber". Lei intanto promette "un'implementazione di 10mila unità per le forze di polizia, rimodulazione delle risorse, valorizzazione delle attuali risorse con un sistema meritocratico, revisione delle già precarie condizioni salariali".

Emanuela Del Re agli Esteri

Per il ministero degli Esteri, Di Maio ha indicato Emanuela Del Re, esperta di geopolitica e di temi della sicurezza, con particolare attenzione ai Balcani, al Caucaso e al Medio Oriente, oltre che docente di Sociologia politica all'Università Nicolò Cusano di Roma. Si occupa di rifugiati siriani tramite il progetto My Future di cui è ideatrice.

Elisabetta Trenta alla Difesa

Nata a Velletri nel 1967, Elisabetta Trenta, è invece la candidata alla Difesa. È laureata in scienze politiche e ha due master (uno in cooperazione internazionale e l'altro in intelligence e sicurezza), oltre a essere esperta di difesa, sicurezza e cooperazione internazionale e docente universitaria. In passato - e per nove mesi - è stata consulente dei comandanti della Italian Joint Task Force in Iraq su incarico del ministero degli Affari Esteri. Ha rivestito anche il ruolo di esperta in governance nell'Unità di assistenza alla Ricostruzione nel governatorato iracheno di Thi Qar. "Il nostro governo assicurerà forze armate più efficaci ed efficienti, rimanendo in linea con i costi e in coordinamento con le altre istituzioni nazionali e internazionali, con gli alleati e i partner", ha assicurato, "Opereremo in continuità con il Libro bianco, e per la sua integrazione: servirà investire nell'innovazione, nel capitale umano e nelle risorse. Occorre migliorare l'equipaggiamento e realizzare percorsi di democrazia partecipata laddove ci sono infrastrutture dismesse".

Andrea Roventini all'Economia

Già noto il nome per l'Economia: si tratta di Andrea Roventini, 41enne emiliano e professore alla Sant'Anna di Pisa, oltre che partecipante un anno fa al conveglio "Lo Stato innovatore" organizzato proprio dai 5 Stelle. "La nostra crescita non crea occupazione, il debito pubblico è elevato", dice oggi Roventini, "Così come la disoccupazione e la povertà. Il Mef ha bisogno di una svolta epocale. Oggi c'è troppa finanza e troppo poca economia reale. Lo Stato deve tornare a essere innovatore". Per questo promette di puntare sugli investimenti pubblici "ma non a pioggia" e di "aumentare l'equità del sistema fiscale": "L'uscita dall'euro non è in discussione ma bisogna rivedere il Fiscal Compact. L'austerità è autodistruttiva", ha aggiunto.

Alfonso Bonafede alla Giustizia

Deputato uscente per il M5S, Alfonso Bonafede è stato indicato come eventuale prossimo Guardasigilli. E ha un obiettivo ben preciso: la riforma della prescrizione, che deve essere "sospesa al momento del rinvio a giudizio". "La prescrizione non ha nulla a che fare con la ragionevole durata del processo", ha spiegato, rilanciando anche la proposta di introdurre la figura dell'agente provocatore nella pubblica amministrazione.

Salvatore Giuliano all'Istruzione

Il candidato al Ministero dell'Istruzione è Salvatore Giuliano. Classe 1967 e dirigente scolastico dell'Itis "Ettore Majorana" di Brindisi, è però già noto al Miur per aver contribuito come consulente a scrivere la riforma della Buona scuola di renziana memoria, anche se lui smentisce.

Alberto Bonisoli ai Beni Culturali

Ai Beni culturali è candidato Alberto Bonisoli, classe 1961. Direttore del NABA, la Nuova Accademia di Belle Arti Milano, la più grande Accademia privata italiana, dal 2013 guida la Piattaforma Sistema Formativo Moda, l'associazione volta a promuovere e rafforzare il sistema italiano di formazione moda. Dal 2005 al 2007 è stato consulente per il Ministero Italiano dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, lavorando alla definizione programmi integrati per favorire l'adattamento alla cornice comunitaria dei programmi italiani di ricerca e sviluppo.

Armando Bertolazzi alla Sanità

Alla Salute Di Maio vuol piazzare Armando Bertolazzi, patologo e oncologo all'ospedale "Sant'Andrea" di Roma che ha recentemente difeso i vaccini: "Sono fondamentali", ha detto, "La problematica si sposta su come veicolare l'informazione. In Italia c'è stato un calo delle vaccinazioni perché c'è stato un calo dell'informazione. Abbiamo sconfitto la poliomielite e il vaiolo con una semplice campagna di informazione, i vaccini sono importanti, è chiaro che si tratta di come si spiegano queste cose. Va corretto il modo di propinare questi strumenti".

Riccardo Fraccaro ai Rapporti con il Parlamento

Sarà Riccardo Fraccaro, deputato M5s uscente, il candidato al Ministero per i Rapporti con il Parlamento. I suoi obiettivi sono la "diffusione del decentramento", la "democrazia diretta" e la "centralità del Parlamento". "Ho accettato con entusiasmo", ha detto, "Ma sono anche consapevole del compito gravoso che ci aspetterà. Il Parlamento può lavorare per interesse di tutti, ci vuole solo la volontà politica. La democrazia diretta deve entrare in maniera preponderante nell'agenda politica di questo Paese.

Pasquale Tridico al Lavoro

Al Lavoro Di Maio vorrebbe Pasquale Tridico, 43enne docente di Politica economica a Roma Tre e da sempre critico nei confronti del Jobs Act. "Il primo provvedimento per questo Paese è il reddito di cittadinanza o reddito minimo garantito, insieme alla pensione di cittadinanza", ha promesso oggi, "9 euro l'ora dev'essere il minimo per le categorie di lavoratori".

Alessandra Pesce all'Agricoltura

La candidata ministro alle Politiche agricole è Alessandra Pesce, esperta di analisi e valutazione della politica agricola comunitaria (Pac) e dello sviluppo rurale, dell'impatto territoriale e del sistema agro-alimentare. Dal luglio 2014 è dirigente e membro della segreteria di Andrea Olivero, viceministro del governo Gentiloni. È membro del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (Crea)e ha curato alcune edizioni del Rapporto di Stato sull’Agricoltura. "In questi anni abbiamo un modo per organizzarci e per andare a negoziare in Europa per difendere la nostra agricoltura", ha promesso oggi, "Altro elemento su cui lavorare sono la competitività e linnovazione, soprattutto con il ricambio generazionale e l'incentivo a far entrare i giovani in agricoltura".

Giuseppe Conte alla Pubblica amministrazione

Giuseppe Conte, avvocato civilista e docente ordinario di diritto privato a Firenze, corre invece per il "ministero per la Pubblica amministrazione, della deburocratizzazione e della meritocrazia". Membro del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, ha presieduto la commissione speciale del Consiglio di Stato che ha "destituito" Francesco Bellomo, il consigliere finito nella bufera per i corsi per aspiranti magistrati conditi da avances, minigonne e "contratto".

Lorenzo Fioramonti allo Sviluppo economico

Già finito nella bufera per presunto antisemitismo, Lorenzo Fioramonti è stato indicato come eventuale ministro allo Sviluppo Economico dopo Carlo Calenda. Professore di Economia Politica all’università di Pretoria, è da sempre considerato "l'economista" dei Cinque Stelle, oltre che uno dei "cervelli in fuga" più noti. È uo dei teorici del movimento "No Pil" e dell'economia della felicità.

Mauro Coltorti a Infrastrutture e Trasporti

Per la poltrona che ora è di Delrio, Di Maio propone il marchigiano Mauro Coltorti, laureato in Geologia a Ferrara e professore ordinario dal 2000 all'Università di Siena. Si occupa in particolare di criticità legate ai pericoli naturali (frane, alluvioni, erosione costiera, terremoti, ecc.), alle relazioni con gli interventi antropici e i cambiamenti climatici sia in Italia che all'estero. "Noi diciamo no al ponte di Messina se poi non ci sono i ponti sul Po", ha detto dal palco dell'Eur.

Sergio Costa all'Ambiente

All'Ambiente andrebbe il generale dei carabinieri Sergio Costa, che fu comandante regionale in Campania del Corpo forestale dello Stato, fino allo scioglimento del corpo stesso il 31 dicembre 2016 e fu in prima linea nelle indagini sulla Terra dei Fuochi. "Da servitore dello Stato, qualora il premier incaricato ritenesse di indicarmi come possibile ministro dell’Ambiente, mi renderò disponibile", ha detto, "Da oggi fino a martedì 6 marzo sarà in licenza per mantenere il profilo istituzionale più corretto".

Filomena Maggino alla Qualità della Vita e Sviluppo Sostenibile

La candidata ministro alla Qualità della vita e allo sviluppo sostenibile Filomena Maggino ha 58 anni, è nata a Foggia e ha vissuto in molte regioni italiane. È professoressa di Statistica sociale a La Sapienza di Roma. È membro della Commissione scientifica per la misura del benessere (progetto BES dell'Istat-CNEL) e del gruppo di esperti sulla Qualità della vita (Eurostat - Commissione Europea). Si occupa in particolar modo di indicatori sociali, indicatori che vadano oltre al Pil, analisi e misurazione del benessere, indicatori di diseguaglianza e sostenibilità, comunicazione statistica e politica, big data. Oltre che con l'Istat ha collaborato con diverse altre organizzazioni governative.

Domenico Fioravanti allo Sport

Per lo Sport, Di Maio pensa a un ex olimpionico e campione di nuoto: Domenico Fioravanti. "È un esempio. C'è una bella differenza con quello cha abbiamo oggi", ha detto il capo politico del M5S. "Lo Stato non delega al Coni", ha detto invece il nuotatore, "Lo Stato deve tornare a investire sullo sport di base: la prima cosa è una anagrafe degli impianti sportivi e scolastici"

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