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"Facce come il c...", "Fascisti". Rissa sul papà del vicepremier

Di Battista difende Di Maio coprendo di insulti Boschi e Renzi. Il caso diventa un regolamento di conti col Pd

"Facce come il c...", "Fascisti". Rissa sul papà del vicepremier

La vicenda dei terreni fantasma della famiglia Di Maio e dei lavoratori in nero nella ditta del padre del vicepremier sta degenerando in rissa politica. Ha cominciato babbo Renzi, due giorni fa, a chiedere di non essere accostato all'illustre genitore del ministro a Cinque Stelle, seguito dal figlio, ex leader Pd, che ha invocato le scuse del M5s. Ora, direttamente dal Guatemala, arrivano gli insulti dell'ex deputato grillino Alessandro Di Battista, che come sempre, da lontano, non perde occasione di farsi sentire, questa volta con una difesa d'ufficio del collega in trincea, che si trasforma in un attacco nei confronti non solo di Renzi, ma anche di Maria Elena Boschi, che si era sfogata criticando Di Maio per il fango che i pentastellati hanno gettato in passato addosso al padre, Pierluigi Boschi, nella bufera per Banca Etruria. «Mi ero ripromesso di non parlare di Renzi e Boschi, animali politici ormai estinti - esordisce Di Battista - ma non si può tacere di fronte alle robe ridicole che hanno tirato fuori rispetto alla questione del papà di Luigi. Volevo dire che hanno le natiche al posto delle gote, invece bisogna dire le cose come stanno: hanno la faccia come il culo. Dicono che Di Maio deve chiedere scusa? Ma chiedi scusa di che?». Il ministro del Lavoro, per Di Battista, non ha colpe per gli eventuali errori del padre. Assolto su tutta la linea: «Quello che ha fatto suo padre ha fatto e la responsabilità è sua. Da Luigi è arrivata una reazione da signore e da persona onesta».

L'attacco dell'esponente M5s non lascia indifferente Maria Elena Boschi, che gli risponde per le rime via Twitter: «Di Battista insulta con toni che dimostrano che il fascista in casa sua non è solo il padre». L'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio usa l'hashtag #vergogna per replicare: «Contro mio padre hanno fatto una campagna lunga anni. E adesso che non è stato condannato? Dopo le fake news, gli insulti». Due giorni fa la Boschi si era rivolta a Di Maio augurandogli di non provare mai sulla sua pelle il sentimento di odio che è stato scaricato addosso al suo genitore per Banca Etruria, di cui era vicepresidente. Vicende giudiziarie che finora sono state tutte archiviate.

Matteo Renzi è tornato anche ieri sull'argomento, sollecitando il vicepremier «a venire in Parlamento per spiegare all'Aula ciò che va chiarito». «Non mi interessa sbirciare dal buco della serratura che cosa ha fatto Di Maio padre. Mi sconvolge pensare che Di Maio figlio ha voluto un decreto Dignità prima, e il reddito di cittadinanza poi, che per definizione sono due misure che fanno aumentare la piaga del lavoro nero», ha scritto su Facebook l'ex presidente del Consiglio. Per concludere con una domanda: «Bisogna sanzionare chi fa gli abusi edilizi, non votare i condoni. Noi siamo contro il lavoro nero, contro l'evasione, contro gli abusi edilizi. L'imprenditore Di Maio non può dire altrettanto.

Ma il politico Di Maio da che parte sta?».

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