Politica

La farsa in Parlamento sul Global compact: decide di non decidere

Governo diviso, per prendere tempo si vota un paradossale impegno a rinviare la scelta

Mentre l'assemblea generale dell'Onu ratifica a larga maggioranza il Global Compact, con l'astensione dell'Italia, il Parlamento sceglie di non decidere sul patto voluto dalle Nazioni Unite per dare una risposta globale al problema delle migrazioni cercando metodi per fornire vie di accesso legale ai migranti e risolvere il problema della tratta degli essere umani. La decisione sulla nostra adesione al patto è stata rinviata dopo che la mozione di maggioranza, in cui si chiedeva lo spostamento del voto per valutare prima gli effetti dell'accordo sui paesi che hanno già aderito, è passata con 277 voti favorevoli, 224 contrari e 3 astenuti.

Un terreno molto scivoloso, quello del Global Compact. In Belgio ha appena fatto cadere il governo, il nostro per il momento lo ha spaccato, ma il pericolo è dietro l'angolo. Dopo l'assenza dell'Italia alla recente conferenza di Marrakech, dove 164 paesi del mondo hanno firmato il patto, la palla è passata al Parlamento, che per ora ha preso tempo in attesa che M5s e Lega si trovino in linea. Per il momento le visioni sono contrapposte. Il vicepremier Matteo Salvini è contrario e ieri ha ribadito il suo no: «Sono scelte che spettano ai singoli Stati, critico chi ci mette tutti sullo stesso piano. Mi auguro che la coalizione resti compatta su questo tema». I pentastellati sono orientati invece alla sottoscrizione dell'accordo, anche se ci sono delle divisioni al loro interno. Una parte del Movimento fa riferimento al presidente della Camera Roberto Fico, che approfitta per rimarcare il suo dissenso rispetto alla linea dell'esecutivo: «L'immigrazione è una problematica globale, per forza dobbiamo sederci al tavolo insieme a tutti gli altri Paesi». Il premier Giuseppe Conte cerca di mediare invitando a mettere da parte l'emotività per non fare la fine del Belgio: «Abbiamo parlamentarizzato la discussione, l'importante è entrare nel merito. Il Global Compact non è lo strumento per valutare se l'Italia è nel consesso dei grandi».

Alla Camera sono state respinte sia la mozione contraria al documento Onu presentata da Fratelli d'Italia insieme a FI, che quella favorevole del centrosinistra (Pd-Leu-deputati del Gruppo Misto). La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, decisa a combattere contro l'immigrazione incontrollata, è delusa dal voto: «Da non credere! Il Pd, Leu, il M5s e la Lega votano contro la mozione di FdI per dire no al Global Compact, il documento che imporrà un'immigrazione senza limiti», scrive su Facebook. In aula il capogruppo alla Camera di FdI Francesco Lollobrigida chiede al governo «fino a quando intende rinviare la decisione»: «Questa fuga costante e senza termine mette in imbarazzo l'Italia. Conte è andato alle Nazioni Unite a dire una cosa e ora il Parlamento gliela fa rimangiare». Laura Ravetto, di Forza Italia, intervenendo in aula a Montecitorio, si rivolge a Fico: «Lei continua a dichiarare che questo patto va ratificato. Ma non era tutto chiaro tra di voi? Aspettiamo di sapere quali siano le intenzioni del governo.

Il fenomeno migratorio deve essere diretto da un'azione politica seria e coerente che non può essere dettata da organismi sovranazionali». Critico anche l'azzurro Maurizio Gasparri: «Ancora una volta questo governo sulle decisioni importanti più che il sovranismo dimostra la sua sudditanza e subisce le imposizioni che gli arrivano dall'alto».

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