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Fdi rilancia i valori della destra per una coalizione anti-Renzi

Nel comizio di Venezia la Meloni rafforza l'asse con la Lega: "Legittima difesa contro criminali e poteri forti. Noi siamo coerenti, il Ncd è la nuova Dc e governa con la sinistra"

Fdi rilancia i valori della destra per una coalizione anti-Renzi

Parla in tedesco con un giornalista di una tv bavarese, prende l'altoparlante come un colonnello dell'esercito e dà ordini alla truppa («Cologno, ricompattatevi! Cacciatori, ricompattarsi!»), poi Ignazio La Russa si mette a cantare una strofa di Yuppi Du , di Celentano: «Silvia non è morta, è ritornata dal canal.. Il centrodestra non è morto, è ritornato dal canal...», indicando il Canal Grande pochi metri in là. Alla testa del corteo c'è lui, con gli altri deputati di Fratelli d'Italia, i sindaci con la fascia tricolore, al centro la leader Giorgia Meloni, e dietro un serpentone di 8-10mila persone arrivate da tutta Italia. Bandiere di partito, quelle di Fdi che ha radunato tutti a Venezia per una manifestazione che fa il paio con quella di piazza del Popolo a Roma settimana scorsa (lì però era la Lega di Salvini ad organizzare e Fdi ospite, qui l'inverso), bandiere tricolore, bandiere della Lega Nord, della Liga veneta col leone di San Marco, bandiere del sindacato di polizia, bandiere sarde coi quattro mori, e anche qualche bandiera di Forza Italia (c'è «L'esercito di Silvio» dell'infaticabile Furlan). A vigilare trecento poliziotti, perché poco lontano dal serpentone diretto a Campo San Geremia per il comizio, c'è una manifestazione dei centri sociali.

I cori sono per Renzi, per la Boschi («Ministro Boschi, salutaci papà, la vostra banca, domani fallirà»), per i due marò da riportare a casa, per la Meloni (cui tocca sottoporsi a svariati selfie ), ma ancora di più per Graziano Stacchio, il benzinaio-eroe di indagato per aver difeso la sua commessa dai rapinatori armati («Graziano Stacchio, ce l'ha insegnato, legittima difesa, non è reato»). La sicurezza è uno dei temi forti del corteo, e sullo striscione in testa c'è scritto non a caso «Difendiamoci» (l' hashtag però è #renzivattene ). Anche per questo la Meloni ha scelto Venezia, non la meta più semplice per organizzare la trasferta (pullman e anche traghetti da Sicilia e Sardegna), ma simbolica per più di un motivo. «Venezia perché qui si vota (le regionali a maggio, ndr), perché è un simbolo di quelle piccole e medie imprese vessate e costrette a chiudere - spiega la leader di Fdi -. Ma siamo qui anche per manifestare la nostra solidarietà a Graziano Stacchio, che secondo noi merita una medaglia d'oro». Legittima difesa dai criminali, ma anche «dal terrorismo e dall'immigrazione clandestina», «alle tasse e dalla burocrazia, dall'Europa a trazione tedesca», «dalla concorrenza sleale», «dai soprusi dei poteri forti», tutti slogan del corteo veneziano (e tutti chiosati dal principio base: «La difesa è legittima, sempre»). E il terreno su cui costruire «un nuovo fronte anti Renzi, perché non vogliamo morire renziani», ripete Giorgia Meloni.

Il candidato governatore del centrodestra (cioè al momento Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia) in Veneto sarà Luca Zaia, attuale governatore del Carroccio. Che non è presente alla manifestazione. C'è però il capogruppo leghista alla Camera Massimiliano Fedriga, che sale sul palco e prende parecchi applausi quando attacca il «fighetto (Renzi, ndr ) che va in tv a dire che va tutto bene quando abbiamo il record di disoccupati. Organizziamo insieme un grande fronte anti Renzi». Prendono il microfono anche Walter Rizzetto, deputato ex M5S, poi l'ingegnere veneziano rapito in Libia Gianluca Salviato, Adriano Sabbadin figlio di Lino, fatto fuori da Cesare Battisti.

«La Lega ci ha dato spazio sul palco a Roma, questo corteo a Venezia è un modo per ricambiare e anche per lanciare un messaggio chiaro a Salvini: noi ci mobilitiamo per appoggiare i tuoi candidati, però lo stesso ci aspettiamo da voi» racconta un dirigente di Fdi. Nel caso specifico la Meloni punta a un candidato presidente alla regionali targato Fratelli d'Italia (più in là anche per il Comune di Roma, in questo secondo caso il candidato sarebbe la stessa Meloni), e cioè Giovanni Donzelli, consigliere regionale in Toscana, che secondo Fdi dovrebbe diventare il candidato del centrodestra in Toscana, con l'appoggio della Lega nord (che però avrebbe già deliberato l'ok all'economista Borghi Aquilini). Messi in freezer, invece, i rapporti - in precedenza ottimi - con Tosi, in attesa di capire se è ancora un alleato oppure qualcos'altro. Perché l'obiettivo della Meloni e dei suoi non è la corsa solitaria ma la coalizione anti Renzi. Partendo però, dice, dalla coerenza.

«E ogni riferimento a Ncd, che io chiamo Ndc, nuova democrazia cristiana, perché dice di essere di centrodestra e poi governa col Pd, non è per niente casuale».

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