Economia

La Ferrari romba a Piazza Affari e l'imbucato Renzi si fa lo spot

Domani la quotazione del Cavallino. Dopo aver snobbato le Poste, il premier si intesta i risultati di un'azienda privata e crea un imbarazzante precedente

La Ferrari romba a Piazza Affari e l'imbucato Renzi si fa lo spot

Domani mattina piazza degli Affari indosserà uno speciale abito rosso per celebrare la quotazione di Ferrari, ormai scorporata da Fca, anche alla Borsa di Milano. Sarà un avvenimento storico al quale parteciperanno le due famiglie direttamente interessante: gli Agnelli - guidati da John Elkann, probabilmente con la moglie Lavinia e i figli, e i Ferrari, con in testa il vicepresidente Piero Ferrari, figlio del «Drake», il fondatore - uniti nel nuovo percorso comune da un patto parasociale siglato prima di Natale. Con loro, il deus ex machina, Sergio Marchionne, presidente del Cavallino, e l'ad Amedeo Felisa. Un'occasione unica per una passerella mondiale, visto il protagonista dell'evento, la Casa automobilistica più famosa in assoluto, che il premier Matteo Renzi non poteva lasciarsi sfuggire. La sua presenza al suono della campanella della Borsa di Milano «è attesa», ricordava ieri qualche bene informato; ancora riserbo, invece, da Palazzo Chigi.Renzi, comunque, è pronto a salire in sella al Cavallino, e a farsi immortalare nella giornata che segna una nuova pietra miliare nella storia di Maranello. Per la serie: «C'ero anch'io», dopo la visita, assieme al figlio, ai box della «Rossa» al Gran premio di Monza e l'incontro con i vertici di Fca e del Cavallino al Museo Ferrari di Modena.Il «gasatissimo» (così si era definito visitando tempo fa una fabbrica di Fca) premier, tanta la voglia di cavalcare anche gli affari di casa Agnelli e di dimostrare il forte legame con Sergio (Marchionne), in ottobre si era improvvisato anche portavoce del Lingotto, anticipando lo sbarco di Ferrari, dopo Wall Street, anche sulla piazza milanese. «Ho l'impegno di Sergio Marchionne, e gli sono grato - le sue parole - che comunque Ferrari si quoterà anche a Milano». L'ad di Fca, conoscendolo, nonostante l'imbarazzo, avrà fatto finta di niente.Se alla fine Renzi deciderà di presenziare al battesimo in Borsa della «Rossa» (scontato il paragone tagliato su misura: «L'Italia andrà come una Ferrari», grazie a me sottinteso), si tratterà di una anomalia per un presidente del Consiglio. È vero che Renzi è stato invitato alla cerimonia di domani mattina a Milano, come lo è e lo sarà a centinaia di eventi contemporanei in tutta Italia, ma c'è da chiedersi per quale motivo non si è fatto vedere, a esempio, al primo giorno in Borsa di Poste Italiane, vista la partecipazione dello Stato come azionista. All'ad Francesco Caio avrebbe fatto sicuramente piacere. Lo stesso discorso può valere per la prossima quotazione delle Ferrovie. Ci sarà? Esserci per un'azienda privata come Ferrari può creare a Renzi un imbarazzante precedente. Anche altre importanti realtà, pure eccellenze del Made in Italy, potrebbero reclamare la sua presenza in occasioni del genere.Ma Ferrari è una vetrina unica, positiva, è il marchio più famoso del mondo, ci sono i Gran premi, c'è Monza e il suo grande pubblico, e poi è necessario rimarcare l'amicizia con Marchionne, farsi vedere in sintonia con il manager che ha rivoluzionato il Lingotto, salvato la Fiat, sbattuto la porta in faccia a Confindustria, portato in dono Chrysler alla famiglia Agnelli e ora, tutto per loro, il gioiello Ferrari.

E ribadire, come aveva fatto ai primi di settembre visitando lo stabilimento Fca di Mirafiori, che «l'Italia riparte (grazie a me)», e può correre come una Ferrari (sempre grazie a me).

Commenti