Politica

Tra Fico e Di Maio dualismo di latta

Tra Fico e Di Maio dualismo di latta

Sono piccoli particolari quelli che rendono lo spirito dei tempi. Sprofondati nella quotidianità tutto si accavalla e si succede come un'onda dopo l'altra, con la stessa abitudinarietà. Poi però - a volte - basta cambiarsi un paio di occhiali per vedere le cose da un'altra prospettiva. All'indomani della kermesse riminese con la quale i Cinque stelle hanno incoronato il loro candidato premier viene da chiedersi: ma possibile che il centro delle italiche questioni sia la disfida tra fichiani e dimaiani? Cosa è accaduto? La politica è rimasta appesa per settimane a un duello che non era un duello. Tutti pensavano di vedere un film senza accorgersi che la televisione stava mandando in onda solo un immobile e impassibile monoscopio. Una battaglia di latta, ma anche di bit e di click, tra due pesi piuma: Luigi Di Maio e Roberto Fico. Due facce della stessa medaglia. L'unica differenza è che uno si veste bene e l'altro male. E invece loro ce li volevano far passare come due campioni in fuga alla Coppi e Bartali, o strateghi della politica come Berlinguer e Craxi o Andreotti e Almirante. Ed anche questa è una magia della democrazia via web: onnipresente ma invisibile, pervasiva ma impalpabile. È la mitopoiesi grillina, la proiezione del virtuale sul reale. Detestano i giornalisti però vogliono autonarrararsi, raccontarsi da soli trasformando l'informazione in uno specchio delle loro brame. Immaginatevi un dibattito pubblico tra i due rappresentati delle anime grilline. Corsa delle aziende ad accaparrarsi gli spazi pubblicitari e picchi di share per uno scontro che in confronto il match di pugilato tra Mayweather e McGregor è stato avvincente come le previsioni del tempo. Di cosa avrebbero discusso? Del firewall di nuova generazione capace di bloccare l'ennesimo attacco alla piattaforma Rousseau da parte di quei burloni degli hacker? Tutto invece si è risolto dietro il palco di Rimini, in quell'immagine rubata di un faccia a faccia tra chi aveva poco o nulla da dirsi. E così lo sfidante è rimasto solo a combattere contro i sette sconosciuti candidati. In questi giorni si sono visti tanti nani.

E purtroppo non c'erano manco le ballerine.

Commenti