Politica

Global Compact, tutto rinviato: governo decide di non decidere. Ma Fico: "Al tavolo per forza"

Approvata la mozione di Lega e M5S sulla firma del patto Onu. L'Italia valuterà l'impatto dell'accordo. Fico: "Va firmato"

Foto di repertorio
Foto di repertorio

Fico torna alla carica. E stavolta lo fa con termini perentori, quasi fosse un ordine. L'Italia - dice - sul Global Compact "deve per forza sedersi al tavolo". Per forza.

Alla Camera la maggioranza gialloverde ha approvato una mozione (277 voti favorevoli, 224 contrari e tre astenuti) sul voto al patto Onu sui migranti. Bocciati invece i testi delle opposizioni a prima firma Meloni (FdI), Scalfarotto (Pd), Fornaro (Leu), Rossini (Fvp) e Fontana (FI). L'obiettivo dei penta-leghisti è quello di rinviare la decisione a data da destinarsi. Nella mozione i due capigruppo Molinari e D'Uva invitano il governo a valutare l'impatto concreto dell'accordo della Nazioni Unite sul diritto a migrare osservando "la portata" di cosa accadrà agli Stati che hanno già deciso di adottarlo.

In pratica un modo edulcorato di dire che M5S e Lega non hanno ancora trovato un accordo vero. Il Carroccio è fermo nella sua opposizione, i grillini sono divisi all'interno. Una parte del Movimento, quella che fa riferimento proprio a Roberto Fico, vorrebbe sfruttare la firma sul Global Compact per rifarsi la verginità sul tema immigrazione e mettere in difficoltà Salvini. Non si è ancora del tutto sgonfiato il dialogo tra dissidenti grillini e piddini desiderosi di votare "sì" all'accordo internazionale e allo stesso tempo fare uno sgambetto all'asse tra i due vicepremier.

Non è un caso se proprio mentre l'aula vota le mozioni sul Global Compact, Fico ne approfitta per mandare un messaggio chiaro di "dissenso" rispetto alla linea dell'esecutivo. "Per forza dobbiamo sederci a un tavolo assieme a tutti gli atri paesi - attacca il presidente della Camera - per affrontare la problematica. Quando c'è un tavolo dell'Onu, è chiaro che in questo tavolo ci devi stare e collaborare, firmare un patto che renda concettualmente e culturalmente un approccio globale". Sono giorni che il presidente conquista la scena mediatica con consiglio "pro-migranti" rivolti al collega Di Maio e al (poco amato) Salvini. Se ne "frega" dei sondaggi (che non premiano i buonisti) e tira dritto. Tanto che di fronte ai cronisti della stampa parlamentare per i tradizionali auguri natalizi il grillino tiene a precisare come "l'immigrazione sia una problematica" mondiale e che dunque "ogni Stato deve fare la sua parte". Anche l'Italia.

Parola di Fico.

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