Cronache

Fine vita, Santa Sede: "No alla sospensione non giustificata dell'alimentazione"

Presentata in Vaticano la Nuova Carta degli Operatori Sanitari, aggiornata dopo 22 anni. Sul fine vita: no a equiparare nutrizione e idratazione ai trattamenti sanitari e a ridurre il medico a "mero esecutore" della volontà del paziente

Fine vita, Santa Sede: "No alla sospensione non giustificata dell'alimentazione"

“Nutrizione e idratazione, anche artificialmente somministrate”, sono “considerate tra le cure di base dovute al morente, quando non risultino troppo gravose o di alcun beneficio”. È quanto prevede la Nuova Carta degli Operatori Sanitari, presentata oggi presso la Sala Stampa della Santa Sede, proprio mentre in Commissione Affari Sociali alla Camera, si discute il testo base della nuova proposta di legge sulle Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari.

La Carta, presentata in occasione della conferenza stampa di presentazione della XXV Giornata Mondiale del Malato, che si terrà il prossimo 11 febbraio, in edizione solenne a Lourdes, in Francia, è stata aggiornata, dopo 22 anni, per volontà di Papa Francesco, ed è stata pubblicata dal nuovo Dicastero per lo sviluppo umano integrale, che ha assorbito il dicastero per la pastorale della salute.

Una modifica, quella della Carta degli Operatori Sanitari, resa necessaria dalle “conquiste della ricerca biomedica” e “dalle nuove realtà socio sanitarie”, ha spiegato il Prof. Antonio Gioacchino Spagnolo, professore ordinario di Bioetica e Direttore dell’Institute of Bioethics and Medical Humanities presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Anche se, ha assicurato Spagnolo, la Carta “ha mantenuto comunque la sua struttura originaria di strumento per una seria preparazione e formazione continua sul piano etico degli Operatori sanitari, per mantenere la dovuta competenza professionale e la loro vocazione a ministri della vita”.

Tra le indicazioni contenute nella nuova Carta, ci sono anche quelle relative ai due temi più discussi, in questi giorni, nel dibattito sul testo della proposta di legge sul testamento biologico: l’inclusione di “nutrizione ed idratazione” all’interno dei “trattamenti sanitari”, che, secondo la proposta di legge sul fine vita potranno essere, quindi, sospesi secondo la volontà del paziente, e il “vincolo” per il medico di attenersi alle Disposizioni anticipate di trattamento (DAT) indicate dal paziente.

“La sospensione” di nutrizione ed idratazione “non giustificata può avere il significato di un vero e proprio atto eutanasico, ma è obbligatoria, nella misura in cui e fino a quando dimostra di raggiungere la sua finalità propria, che consiste nel procurare l’idratazione e il nutrimento del paziente”, indica la Nuova Carta degli Operatori Sanitari, che conferma “la eticità della sedazione palliativa profonda nelle fasi prossime al momento della morte, attuata secondo corretti protocolli etici e sottoposta ad un continuo monitoraggio”. Riguardo “l’espressione in anticipo da parte del paziente delle sue volontà circa i trattamenti ai quali desidererebbe o no essere sottoposto nel caso in cui, nel decorso della sua malattia o a causa di traumi improvvisi, non fosse più in grado di esprimere il proprio consenso”, oggetto della proposta di legge sul fine vita, “la carta afferma che deve essere sempre rispettata la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente, ma il medico non è comunque un mero esecutore, conservando egli il diritto e il dovere di sottrarsi a volontà discordi dalla propria coscienza”. La Santa Sede, dunque, ribadisce la necessità di “rispettare il malato nella fase finale della vita, escludendo sia di anticipare la morte”, con l’eutanasia, “sia di dilazionarla con il cosiddetto accanimento terapeutico”.

Ad esprimere “preoccupazione” sulla proposta di legge sul testamento biologico, che approderà in Aula alla Camera il prossimo 20 febbraio, era stato, qualche settimana fa, anche il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, il quale aprendo i lavori della commissione permanente dei vescovi italiani, aveva bollato come “soluzioni semplicistiche o procedurali” quelle contenute nella proposta di legge del Pd.

Un appello alla difesa della vita, infine, è stato lanciato da Papa Francesco, domenica all'Angelus, in occasione della Giornata della Vita promossa dalla Cei. “Mi unisco ai Vescovi italiani nell'auspicare una coraggiosa azione educativa in favore della vita umana”, ha detto ieri Papa Francesco, ribadendo che “ogni vita è sacra".

"Portiamo avanti la cultura della vita come risposta alla logica dello scarto e al calo demografico; stiamo vicini e insieme preghiamo per i bambini che sono in pericolo dell'interruzione di gravidanza, come pure per le persone alla fine della vita, perché nessuno sia lasciato solo e l'amore difenda il senso della vita”, ha detto il Santo Padre.

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