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Firenze, latrina a cielo aperto e rifugio per rom

Abusivismo, incuria, degrado: ecco la città di Nardella. Altro che culla del Rinascimento

Firenze, senzatetto fa pipì in piazza del Mercato centrale
Firenze, senzatetto fa pipì in piazza del Mercato centrale

nostro inviato a Firenze

Ultima fermata Santa Maria Novella. L'ingresso di Firenze. Il biglietto da visita della culla del Rinascimento ridotto a un Beirut dopo le bombe. La bella canzone di Pupo è un lontano ricordo. Appena un turista arriva (o parte) deve passare con le valigie su una striscia di porfido attraverso una coltre di polvere. Tutto intorno terra battuta. I viaggiatori che vanno verso lo scalo ferroviario trovano dune invece del prato verde, lamiere divelte, il bicipark incompiuto. La ditta che ci lavorava è fallita e i lavori, finanziati dal Cipe per 27 milioni di euro, sono fermi. Non c'è una data di ripresa del cantiere che nel frattempo è una latrina a cielo aperto. Per non parlare della notte, rifugio per tossici, zingari e immigrati. Il tutto proprio sotto alla basilica gotica di Santa Maria Novella che piange il suo presente ricordando la Firenze del passato.

Dopo la piaga dei rom dentro la stazione, parzialmente risolta grazie alle barriere di sicurezza all'inizio dei binari, adesso i problemi per turisti e cittadini si sono spostati fuori. Questa è la triste eredità lasciata dal sindaco più bravo d'Italia: Matteo Renzi. Ora che il gemellino minore Dario Nardella ha preso il suo posto le cose, se possibile, vanno ancora peggio. Il turista viene accolto da una distesa di biciclette, semi abbandonate, una moltitudine di vu' cumprà che vendono merce contraffatta davanti al Mc Donald's. Dall'altro lato della strada stesse scene, stessa casbah davanti a una gioielleria, a una tabaccheria e a un negozio di scarpe. Le forze dell'ordine passano e se ne vanno.

Poi cala la notte, molti vanno a mangiare alla vicina Caritas, e dopo si preparano un giaciglio nelle rientranze di marmo della basilica. La stazione, invece, è preferita da zingari e barboni. Dalle 21,30 Piazza Adua si trasforma in un dormitorio con coperte e materassi di fortuna e in un wc a cielo aperto. Alcuni lasciano il loro «segnaposto» per la notte successiva. Altri recuperano il loro «bagaglio» nel vicino cantiere e vanno a dormire altrove. Uomini, donne e bambini, con sacchi neri che strascicano per terra davanti al Palazzo dei Congressi.

Nel vicino quartiere di San Lorenzo l'abusivismo regna sovrano. Centinaia di immigrati stendono i loro teli e vendono indisturbati merce griffata contraffatta. La polizia municipale abbassa la testa, fa finta di niente e il Comune resta inerte davanti a questo sciacallaggio della città. Su Facebook è nato Il San Lorenzo ( https://www.facebook.com/firenzeilsanlorenzo ), un'agorà virtuale creata da Leonardo Carapucci, coordinatore dei residenti della Piazza del Mercato Centrale, nella quale scambiarsi consigli e notizie, dove far convergere gli sfoghi dei cittadini. Decine di video postati dai residenti che raccontano di senzatetto che all'ingresso dello storico Mercato Centrale si abbassano i pantaloni e fanno pipì davanti a tutti, di zingari che dormono, di immigrati che delinquono. «E il sindaco non ha avuto neppure il coraggio di incontrare i cittadini», lamenta Carapucci.

Lo slogan di Nardella quando correva per diventare sindaco era «Firenze, più di prima».

Forse voleva dire, «Firenze, peggio di prima».

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