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Fisco, Berlusconi sfida Renzi: "Votiamo i tagli, ma sono veri?"

Renzi promette di togliere la tassa sulla prima casa. Il Cav: "Qualcuno può credere un minuto che lo faccia davvero?"

Fisco, Berlusconi sfida Renzi: "Votiamo i tagli, ma sono veri?"

"Ho sentito Renzi fare una delle sue solite promesse, un taglio delle tasse da 45 miliardi in meno nei prossimi tre anni. C’è qualcuno che possa credere un minuto che lo faccia davvero?". All'incontro Con la voglia di fare l'Italia, organizzato da Alessandro Cattaneo con Giovanni Toti e Deborah Bergamini, Silvio Berlusconi manifesta le proprie perplessità sull'ennesima sparata di Matteo Renzi, ma lo sfida rilanciando: "Li voteremo, quei provvedimenti, se davvero li presenteranno. Siamo pronti a votarli, perché noi non siamo la sinistra del tanto peggio tanto meglio con cui abbiamo sempre avuto a che fare quando eravamo al governo".

Secondo le prime stime la riduzione di tasse annunciata oggi da Matteo Renzi porterà a un calo di 45 miliardi in tre anni: 5 miliardi nel 2016, 20 nel 2017 e 20 nel 2018. A margine dell'Assemblea nazionale del Partito democratico, i vertidi del Nazareno spiegano che le cifre si ottengono sommando i vari interventi programmati dal premier. "Non sarà più il partito delle tasse, se mai lo è stato - ha spiegato Renzi - ma diventerà il primo partito d’Italia a tagliarle". In questo, ha aggiunto il presidente del Consiglio, "c’è un cambio nella natura del partito". Promesse che hanno fatto infuriare il centrodestra che si è sentito preso in giro dalle parole del capo di un governo che non ha fatto altro che alzare la pressione fiscale. L’Ici sulla prima casa è stata abolita nel primo Consiglio dei ministri del quarto governo Berlusconi il 21 maggio 2008 a Napoli. Fu Mario Monti a reintrodurla disgraziatamente col Salva Italia che ha prodotto più costi che benefici. Nel 2013 Forza Italia aveva posto come condizione per la fiducia al governo Letta proprio l’abolizione dell’Imu di Monti. "Fu quando non venne emanato un decreto che cancellasse questa odiosa tassa in maniera incontrovertibile - ricorda il presidente dei deputati azzurri Renato Brunetta - ma si trovarono escamotage vari, di suddivisione in rate e innumerevoli rinvii, che togliemmo la fiducia a Letta, essendo venuto meno uno dei punti fondamentali per la nostra partecipazione al governo". È stato proprio Renzi, subentrato a Letta dopo una manovra di palazzo, a non fermare l'ultimo aumento, di 0,8 punti, dell’Imu sulla prima casa.

"Questa - rileva ancora il capogruppo di Forza Italia alla Camera - è la ricostruzione seria, formale e controllabile della storia recente dell’Imu".

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