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Francia, ecco chi sono i terroristi da estradare in Italia

I magistrati italiani hanno inviato alla Francia una lista di 15 nomi di latitanti che Roma vorrebbe vedere finalmente nelle patrie galere. Il primo nome è quello di Narciso Manenti

Francia, ecco chi sono i terroristi da estradare in Italia

L'Italia intende andare fino in fondo sulla questione dei latitanti in Francia. E adesso, i magistrati francesi e italiani lavorano su una rosa di circa 15 nomi che Roma vuole chiedere a Parigi di consegnare.

Il ministro degli Affari europei Nathalie Loiseau, nella mattina di oggi, ha ufficializzato la disponibilità della Francia a rispondere in maniera positiva alla richiesta della controparte italiana. E adesso iniziano a circolare i nomi dei terroristi che il governo italiano vuole che scontino finalmente la loro condanna nelle patrie galere.

Il primo nome della lista inviata alla Giustizia francese è quello di Narciso Manenti, ex membro dei "Nuclei armati per il contropotere territoriale" e condannato con sentenza definitiva all'ergastolo per l'omicidio del carabiniere Giuseppe Gurrieri, ucciso davanti al figlio.

L'altro nome caldo è quello di Raffaele Ventura, esponente delle "Formazioni comuniste combattenti" e attualmente residente a Chalette-sur-Loing, nella Loira. Di questo ,preoccupa in particolare vicinanza dei termini per la prescrizione. E per questo i magistrati italiani hanno deciso di sollecitare ripetutamente le controparti d'oltralpe.

Altro nome è quello di Giovanni Alimonti, leader delle Br-Pcc, e condannato a 22 anni di carcere nel processo Moro ter. Poi c'è Ermenegildo Marinelli, membro del "Movimento comunista rivoluzionario", che oggi è proprietario di una società di commercio all'ingrosso in territorio francese. L'Italia vorrebbe poi di nuovo in patria Roberta Cappelli e l'ex marito Enrico Villimburgo, membri molto rilevanti delle Brigrate rosse a Roma, condannati all'ergastolo per vari omicidi.

Spiccano poi due nomi legati a Cesare Battisti perché esponenti dei "Proletari armati per il comunismo": Luigi Bergamin e Paola Filippi. Anche loro, come Battisti, sono fra l'altro condannati per l'omicidio del macellaio Lino Sabbadin del 16 febbraio 1979. Presenti nella lista anche Enzo Calvitti, altro ex Br, condannato a 21 anni per tentato omicidio; Maurizio Di Marzio, brigatista che partecipò al tentativo di sequestro ai danni di un poliziotti; Gino Giunti, compagno di Simonetta Giorgieri, colonna delle Br in Toscana.

Altri nomi della lista presentata sono quelli di Paolo Ceriani Sebregondi, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Carmine De Rosa; Giorgio Pietrostefani, dirigente di Lotta continua e condannato insieme a Adriano Sofri a 22 anni di carcere per essere il mandante dell'omicidio del commissario Calabresi.

Infine, Matteo Salvini e Alfonso Bonafede vogliono anche Sergio Tornaghi, condannato all'ergastolo per partecipazione a banda armata e concorso nell'omicidio di Luigi Marangoni, direttore del Policlinico di Milano, e del maresciallo Francesco Di Cataldo, agente di custodia a San Vittore.

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