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La Francia promuove il modello Meloni contro la criminalità. E boccia Macron

L'elogio delle scelte della presidente del Consiglio dove non te le aspetti

La Francia promuove il modello Meloni contro la criminalità. E boccia Macron

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L'elogio delle scelte della presidente del Consiglio dove non te le aspetti: su Le Monde. Il quotidiano progressista francese, verificato l'operato del governo italiano negli ultimi giorni, con un inviato speciale a Napoli per seguire la missione a Caivano, produce un lungo reportage. E finisce per mettere in pagina, se non un mea culpa, un ripensamento sui giudizi precedentemente espressi su Giorgia Meloni. A giugno, Le Monde scriveva infatti che la premier anteponeva «le idee ai contenuti». Ora invece è un modello di «riconquista delle periferie».

Il decreto Caivano diventa esempio, paradigma, di quel che Emmanuel Macron non è riuscito a fare nelle banlieues francesi dopo le rivolte di fine giugno. Per il quotidiano transalpino, Meloni «vuol rendere i quartieri di Napoli la vetrina di una politica che punta a far sentire la presenza dello Stato ai cittadini». Così le scelte del destra-centro italiano sbarcano Oltralpe a mezzo stampa: se non come possibile soluzione pure per Parigi, almeno per scuotere i macroniani dall'immobilismo, visto che già il 6 luglio Le Monde denunciava «l'appuntamento mancato» tra Macron e le periferie (con l'accusa al presidente d'aver ignorato un Piano che invece esisteva).

Dopo la rivolta dei ragazzini, la République è però rimasta orfana di fatti. Di quello sforzo per «ricivilizzare le banlieues» promesso dall'Eliseo, neanche l'ombra. In un altro articolo Le Monde contrappone quindi il modello Meloni a Macron, denunciando la «stanchezza di fronte alla mancata risposta del governo (francese) alla crisi strutturale delle periferie». Con quel migliaio di ragazzini che disprezzano lo Stato al punto di attaccarne i simboli, humus di certe «zone perdute» ancora allo sbando. E portano ancora i segni dell'insurrezione urbana alcune scuole bruciate che non sono in grado di riaprire a causa dei danni inflitti in cinque giorni di violenze.

Il giornale spiega che dopo quelle rivolte «era stato risolto solo l'aspetto sicurezza per riportare ordine nei quartieri, per le questioni sociali, dovevamo aspettare l'inizio dell'anno scolastico. Ma da allora le discussioni non hanno fatto progressi e l'incontro è ora annunciato per ottobre». Insomma, l'Italia agisce e l'Eliseo sta alla finestra. Ecco perché il decreto Caivano ha colpito l'attenzione del quotidiano francese, che a Macron rinfaccia di non aver fatto il lavoro. Risolvere il problema, o almeno provarci. Leggere il decreto italiano e fare lo stesso in Francia? «Un solo quartiere, segnato da decenni di marginalità è diventato il simbolo e il progetto pilota di questo discorso sul controllo del territorio nazionale», osserva con plauso Le Monde. In Italia si finanziano interventi infrastrutturali e di riqualificazione, con lo Stato presente e un Commissario straordinario con risorse a disposizione. «Nel trascurato comune vicino Napoli, il capo dell'esecutivo ha promesso di far sentire la presenza dello Stato», sottolinea ancora il quotidiano aggiungendo che il quartiere Parco Verde, «luogo di traffici legati alla Camorra, è uscito dal dimenticatoio attraverso l'orrore dei crimini sessuali le cui vittime sono minorenni». Meloni, ricorda Le Monde, ha «annunciato agli abitanti nuove infrastrutture pubbliche, insegnanti supplementari nonché la ricostruzione, con l'aiuto del Genio Militare, di un centro sportivo attualmente in rovina, luogo degli stupri». Diversamente, il governatore dem della Campania Vincenzo De Luca trova «sconclusionata» l'idea di un Commissario.

E il M5S parla di «azione repressiva insufficiente».

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