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Ora i dem arruolano Grillo per mettere un freno a Di Maio

Franceschini sottoscrive l'attacco di Grillo a Di Maio: "Via i vice premier". Zingaretti: "Solo così si sblocca la situazione"

Ora i dem arruolano Grillo per mettere un freno a Di Maio

"Per una volta Beppe Grillo è stato convincente". Mentre la trattativa tra il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle per la formazione del nuovo governo continua tra alti e bassi, i dem corrono ad arruolare Beppe Grillo pur di mettere un freno a Luigi Di Maio. "Una sfida così importante per il futuro di tutti non si blocca per un problema di 'posti’", ha twittato Dario Franceschini suggerendo, "per riuscire a andare avanti" nell'accordo, a "eliminare entrambi i posti da vicepremier". Un messaggio netto che va a colpire il capo politico dei Cinque Stelle ricompattando tutti i big del Nazareno. "Con questa proposta - commenta il segretario Nicola Zingaretti - possiamo far decollare esecutivo".

I ben informati puntano tutti il dito contro Di Maio. È lui ad aver fatto arenare la trattativa di Giuseppe Conte. Lo scontro non è tanto sui punti del programma, quanto piuttosto sull'organigramma di governo. Il capo politico dei Cinque Stelle vuole per sé due poltrone: la vice presidenza e un dicastero di peso, come il Viminale o il ministero della Difesa. Una richiesta che i democratici trovano del tutto "irricevibile". Così, pur tornare al potere, eccoli accodarsi a chi fino a ieri criticavano pesantemente: Beppe Grillo, appunto, che ieri ha attaccato frontalmente Di Maio in un video pubblicato sul proprio blog. Oggi il comico genovese viene visto come il nuovo eroe progressista e filo-europeista che può aiutare la sinistra italiana a rilanciare il Paese e fermare la deriva "fascista, razzista e xenofoba" della Lega di Matteo Salvini.

"La proposta di Franceschini sulla nostra rinuncia al vicepremier è un altro contributo del Pd per sbloccare la situazione e aiutare il Governo a decollare", fanno sapere fonti parlamentari del Partito democratico su Twitter. "Non era e non è un veto su persone - continuano le stesse fonti - la la ricerca di un equilibrio credibile. Non siamo attaccati a poltrone". Nel video pubblicato ieri sera dal titolo esaustivo "Sono esausto!" Grillo è sceso nuovamente in campo per caldeggiare l'inciucio tra il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico. Parlando ai giovani dem ha lanciato un appello a sostenere l'accordo. "Abbiamo un'occasione unica", ha detto invitando chi di dovere a "sedersi a un tavolo" e a parlare per trovare la quadra. In realtà il destinatario del video, che dura poco più di sei minuti, non sono i big piddì ma Di Maio che ieri aveva riunito i suoi in un appartamentino al Pantheon per fare il punto sulla situazione politica. "Pensate solo alle poltrone...", li ha criticati il comico genovese. "Voglio che vi sediate a un tavolo, a parlare di queste cose - ha scandito - e invece ci abbrutiamo a parlare di scalette, di controscalette... Il posto, lo dò a chi... i 10 punti, i 20 punti...". Venerdì scorso era stato proprio il capo politico del Movimento 5 Stelle a mettere in crisi la trattativa mettendo sulla scrivania di Conte venti punti programmatici e l'ultimatum "prendere o lasciare". Una pretesa che non è stata accettata da Zingaretti e compagni.

L'idea di Franceschini è stata subito condivisa da tutto il partito guidato da Zingaretti. Il post è stato subito ritwittato dal vicesegretario vicario del Pd Andrea Orlando, dall'ex premier Paolo Gentiloni e dal presidente dei senatori del Pd, Andrea Marcucci.

"Questa proposta - ha scandito il segretario piddì - è un altro contributo del Partito democratico per sbloccare la situazione e aiutare il Governo a decollare".

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