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Il governo gioca col bilancio: liti e forfait, addio alla flat tax

Ok del Cdm all'assestamento ma Di Maio non si presenta e Salvini va via prima. E di tassa piatta non si parla più

Il governo gioca col bilancio: liti e forfait, addio alla flat tax

La polvere alzata sulle Autostrade dai nemici-amici alla guida del governo arriva a coprire anche il consiglio dei ministri riunito che ieri ha approvato il ddl sull'assestamento di bilancio. Ovvero il documento da esibire davanti ai «contabili» europei per convincerli ad evitare la procedura di infrazione. Lo schema serve infatti per certificare che il disavanzo di quest'anno si fermerà al 2,04% previsto nell'accordo con Bruxelles di dicembre. Il ministro del Tesoro, Giovanni Tria, in un'ora e mezza lo ha illustrato ai ministri.

Ma non a tutti. Perché al cdm di ieri non ha partecipato il vicepremier e ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, mentre l'altro vice e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha preso la porta a riunione ancora in corso. Piccato, pare, per non essere stato informato dell'assenza dell'alleato grillino e irritato per l'attacco ricevuto dal leader del Movimento 5 stelle sul caso Atlantia. Da Palazzo Chigi si precisa che «l'assenza del ministro Di Maio era stata comunicata il 27 giugno alla presidenza del Consiglio». Mentre dai 5 Stelle assicurano che «non c' è stato alcun attacco a Salvini, bensì una richiesta di fare squadra alla Lega sul caso autostrade». Ci ha pensato poi lo stesso Salvini a gettare acqua sul fuoco: «Nessuna polemica con Di Maio o altri, abbiamo solo tanto lavoro».

Al netto di latitanze e smentite, il Consiglio dei ministri di ieri ha trovato la quadra sulle limature necessarie a far quadrare i conti del 2019 con tanto di «scudo» alzato dal Quirinale («Credo che la procedura di infrazione non abbia ragione di essere aperta», ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella) ma non ha affrontato il capitolo degli impegni per il 2020.

Per quest'anno una revisione al ribasso del deficit sarà possibile grazie a maggiori entrate legate anche all'avvio della fatturazione elettronica e minori spese per le due misure bandiera del governo: il cdm ha infatti dato l'ok a un decreto ad hoc che, di fatto, «congela» 1,5 miliardi di risparmi del reddito di cittadinanza e quota 100 per l'arrivo di un numero di domande inferiore a quanto inizialmente stimato. Palazzo Chigi in una nota sottolinea che l'assestamento del bilancio mostra un miglioramento di circa 1,9 miliardi del saldo netto da finanziare di competenza e 3,4 miliardi di cassa.

Intanto il fabbisogno del settore statale nei primi sei mesi dell'anno, è sceso di circa 7,9 miliardi a 33,4 miliardi. Nel solo mese di giugno è stato di 800 milioni, in calo dai 3,3 miliardi dello stesso mese del 2018 grazie anche a un aumento degli incassi per circa 1,7 miliardi e al versamento del dividendo extra da parte della Cassa depositi e prestiti per 805 milioni. Un'altra posta straordinaria, dunque non strutturale.

Per convincere i tecnici di Bruxelles saranno quindi necessari anche impegni per il 2020 spostando il problema alla prossima legge di bilancio. E senza sciogliere il nodo politico: il progetto della Lega (flat tax al 15% per i redditi fino a 50mila euro) si scontra con l'ipotesi portata avanti dai Cinque stelle che vogliono un'altra riforma basata su nuovi scaglioni e nuove aliquote. Tanto che ieri Salvini ha ribadito come l'obiettivo della Lega sia quello «di abbassare le tasse e aumentare gli investimenti, unica via per ridurre il debito».

La palla ora passa comunque all'Europa.

La riunione del Collegio dei commissari sui conti pubblici italiani, inizialmente fissata per oggi a Strasburgo, è stata cancellata a causa del rinvio del summit Ue sulle nomine e potrebbe essere rimessa in agenda per domani.

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