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Il Governo spalmabile: il peggio della settimana

Governo spalmabile: il peggio della settimana

Il Governo spalmabile: il peggio della settimana

A Palazzo Chigi volano i coltelli. La settimana appena trascorsa è stata una delle più roventi per il governo giallo-rosso. Riunioni su riunioni, vertici su vertici per trovare la quadra. Che non c’è. Tutti litigano con tutti. Ognuno cerca un pretesto per dire basta. Ultimatum, avvisi, minacce. Italia Viva contro Conte, Conte contro i cinque stelle, i cinque stelle contro il piddì. Giuseppi l’aggiustatutto non sa più come mettere le cose a posto. Trema. Se la sente la fine. Perché arriverà. Molto presto. E ha paura, come tutti in questo governo. Le poltrone sono troppo comode. Per difenderle hanno dato il peggio. Anche questa volta.

NICOLA ZINGARETTI

C’è chi si illude che vada tutto bene, come il povero Zingaretti. Lui esulta “Con questa manovra ha vinto l’Italia! Abbiamo iniziato a mettere i soldi nelle tasche degli italiani e investire sul futuro del nostro Paese.” Ma Zingaretti dov’era due giorni fa quando a Palazzo Chigi se li davano di santa ragione? Forse dentro una scatoletta di tonno Callipo. Sigillato. Meglio non sentirle alcune cose. Zinga, siamo proprio sicuri che i soldi li date agli italiani? A noi risulta il contrario.

ANDREA ROMANO

Ma si sa, questa maggioranza di governo è innaturale. Nessuno ci avrebbe scommesso un solo euro. Tanto che il deputato del Partito Democratico Andrea Romano, talmente convinto di non andare mai con i cinque stelle ha azzardato: “Se governo con il Movimento 5 Stelle taglio tutto.” E così è stato. Ad un giorno da pecora, programma di Rai Radio1, gli hanno rasato i capelli. Occhio, il freddo da alla testa. meglio coprirsi.

PAOLO GENTILONI

Avrà fatto molto freddo a Bruxelles. I commissari europei, compreso l’ex premier Paolo Gentiloni, hanno cantato “Bella Ciao” al Parlamento Europeo. Per molti uno scandalo, per altri un motivo di vanto. “Un onore” ha detto Gentiloni. Lo spettacolo era ridicolo. Per fortuna non hanno fatto pagare il biglietto. Sarebbe stato un ladrocinio.

MATTEO ORFINI

Ma perché indignarsi per “Bella Ciao”? Non è un inno politico. È una splendida ninna nanna. “Bella Ciao è la ninna nanna con cui noi a casa addormentiamo le nostre bimbe” - twitta Orfini - “È la prima canzone che hanno imparato e cantato. Perché è un canto che insegna la libertà. E tramandarlo è il modo più bello di ringraziare chi quella libertà ci ha regalato.” Povere piccole verrebbe da dire. Ma c’è chi non la pensa così. Giorgia Meloni ha attaccato: “Un teatrino! Non hanno meglio di cui occuparsi?” Sì, bandire tutti i nostri prodotti “pericolosi”. Quali? L’olio, il parmigiano, il salame, il pecorino romano, il gorgonzola, la mozzarella e il prosciutto crudo.

MATTEO SALVINI

A proposito di cibo… Mentre la maggioranza si scioglie giorno dopo giorno come la Nutella sotto il sole Salvini che fa? Si fa un autogol e regala qualche punto agli avversari. Attacca la Ferrero. Punta il dito contro la crema spalmabile alla nocciola (italiana e turca) più amata dagli italiani. Salvini... Salvini... che dici? In fondo il “capitano” lo sa che la Nutella è “sacra” e che non va toccata. Solo spalmata, mangiata. “Basta Nutella, ci sono le nocciole turche!” ha detto Salvini durante un comizio. Ma poi, rendendosi conto dell’enorme scivolone, ha subito recuperato. Si è fatto immortalare accanto ad uno scaffale pieno di Nutella: “Spesa per la cena dei bimbi, si arriva al dolce…” ha scritto. E, subito dopo, foto da elfo di Babbo Natale.

MATTEO RENZI

A proposito di cibo… Sardine, fate attenzione all’altro Matteo. Renzi. Lui apprezza il movimento “spontaneo” che ha il merito, dice il leader di Italia Viva a Milano, "di aver tolto la narrazione al Capitano-Capitone di essere quello che è l'unico a riempire le piazze". Per l'ex premier però il suo partito non può essere "soltanto un insieme di sardine". "Dobbiamo avere il coraggio di essere controcorrente un po’ più salmoni che sardine". Gli piacerebbe mangiarsele. Ce la farà? Una cosa è certa: l’unico ad aversele pappate è Bonaccini insieme a Romano Prodi che pare abbia abbandonato la mortadella. Meglio il pesce azzurro. È più sano.

LUIGI DI MAIO

Ma c’è sempre tempo per il vittimismo. Il leader discusso del Movimento 5 Stelle sui social scrive un post dei suoi: “In 18 mesi ci hanno non solo incolpato di non aver fatto ancora quello che avevamo previsto di fare in 5 anni, ma ci hanno anche incolpato di tutto quello che hanno combinato quelli che governavano 30 anni prima.” Peccato che lui abbia combinato più danni della grandine. Per fortuna sono solo 18 mesi.

Tempo fa aveva detto: “Aboliremo la povertà!” Eppure, il Paese non cresce, l’Ilva chiude e manda a casa circa cinquemila padri di famiglia, l’Alitalia perde quota e gli operai della Whirlpool piangono miseria.

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