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"I calciatori indossino fiocco giallo per i marò"

La proposta di Elio Vito (Forza Italia) per la prima giornata di campionato. E il caso dei due marò arriva in Australia

"I calciatori indossino fiocco giallo per i marò"

Il giorno dopo i sorteggi del calendario della Serie A il presidente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, Elio Vito (Forza Italia) rende nota una lettera inviata nei giorni scorsi al presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta, con cui ha chiesto che alla prima giornata di campionato i calciatori di tutte le squadre indossino un fiocco giallo, in segno di solidarietà con Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò che da quasi novecento giorni sono trattenuti in India. "Sono convinto - afferma il presidente Vito - che questa iniziativa di solidarietà nei confronti dei due militari possa anche contribuire a migliorare l’immagine del nostro calcio".

Nella lettera, Vito spiega: "Non ho dubbi che la Lega Calcio Serie A condivida lo spirito di questa proposta, che può contribuire a promuovere sia i valori di attaccamento alla Patria ed alle Forze Armate che quelli sociali, popolari ed umani che appartengono allo sport ed al calcio".

Il caso dei marò arriva in Australia

La radio di Stato australiana, Sbs Network, ha intervistato il Capitano di fregata Antonio Colombo, rappresentante del Cocer della Marina Militare: "La cosa che non mi piace - spiega l’ufficiale - è che non ho ancora sentito una volta Renzi, la Mogherini, non parlano di questi ragazzi. Ma perché non parlano? Li ignorano. Vogliono fare in modo che la cosa cada nel dimenticatoio? Io non lo capisco, e non lo dico da militare ma da italiano". "Sono pronto - prosegue - a festeggiare i 1.000 giorni di permanenza in India dei ragazzi che avverrà il 12 di novembre", dice Colombo lasciandosi andare ad una provocazione. "Cercheremo di attirare l’opinione pubblica con qualche forma di iniziativa, non so quale, dovremo studiarla, dovremo pensarci. Che sia un’iniziativa che faccia riflettere che 1.

000 giorni lontani dagli affetti, lontani dal Paese, lontani dalla divisa, lontani dallo svolgere quotidianamente un lavoro veramente importante e impegnativo sono pesanti, sono lunghi".

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