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I gestori: "Non togliamo la luce a chi non paga il canone Rai"

A luglio la prima parte dell'imposta tv in bolletta. Testa (Assoelettrica): "Prima incassiamo i soldi per l'utenza, poi alla tassa penserà Equitalia"

I gestori: "Non togliamo la luce a chi non paga il canone Rai"

Milano - Non si rimarrà al buio con la corrente elettrica staccata per morosità, ma ci si ritroverà alle calcagna Equitalia («il lato oscuro dell'accertamento», minaccia Rossella Orlandi, direttore della Agenzia delle Entrate). Prende forma con grande lentezza e complicazione il decreto sul canone Rai nella bolletta. Dopo un lungo braccio di ferro con le compagnie elettriche, incaricate loro malgrado di tramutarsi in riscossori del tributo, si capisce meglio cosa succederà a chi non riuscirà a pagare le bollette maggiorate della tassa Rai (100 euro spalmati su dieci mesi). Il risultato, paradossale, sarà che molti diventeranno per legge degli evasori e dovranno fare i conti con le cartelle di Equitalia. Nella bozza di decreto si specifica che «in caso di pagamento parziale della fattura elettrica senza indicazione da parte dell'utente dell'imputazione delle somme pagate, l'imputazione avviene prioritariamente alla fornitura elettrica».

Cosa significa? Facciamo un esempio. A luglio, mese in cui verrà caricato tutto il canone Rai dei precedenti mesi 2016, al signor Rossi arriva una bolletta elettrica di mettiamo - 120 euro, di cui 60 per il canone Rai. Quel mese però il signor Rossi non ha tutti i 120 euro, ma riesce a pagarne solo una parte, diciamo 80 euro. A quel punto il signor Rossi deve andare in posta e compilare una raccomandata dove specifica che i suoi 80 euro vanno a saldo prima di tutto del canone Rai, e poi per la restante parte per la luce. Se non lo fa, la compagnia elettrica è autorizzata a prendersi tutti i soldi e a segnalare (è costretta a farlo per legge) ad Equitalia che il signor Rossi è un evasore fiscale, anche se quel mese ha sborsato 80 euro per saldare parzialmente il suo debito. Se invece l'utente specifica tramite raccomandate di volersi mettere in regola con il canone Rai ma di pagare solo in parte il suo debito per la luce, diventerà moroso verso il gestore e a quel punto potrà incorrere nel taglio della corrente.I gestori ovviamente spingono perché, oltre al danno di doversi accollare i costi e gli oneri della riscossione, non abbiano anche la beffa di trovarsi con gli utenti che pur di pagare il canone restano indietro con la bolletta. «Il nostro mestiere è vendere energia elettrica, non siamo certo contenti di fare gli esattori per lo Stato spiega Chicco Testa, presidente di Assoelettrica - prima prendo i soldi che mi spettano per la fornitura del servizio, poi se l'utente non paga il canone se la vede con Equitalia. Noi stacchiamo la luce a chi non paga la luce, non a chi non paga il canone Rai».

L'«imputazione prioritaria alla fornitura elettrica» in caso di parziale pagamento della bolletta maggiorata soddisfa solo in parte le richieste dei gestori elettrici, in fibrillazione da settimane. L'Aiget, che rappresenta i grossisti di energia, definisce il canone in bolletta «un disastro operativo», mentre è «incomprensibile» il rifiuto del governo di non compensare i gestori, che fanno gratis il lavoro sporco. Per l'Aduc il paradosso è un altro: «Molte famiglie si trovano costrette a effettuare pagamenti parziali delle bollette spiega l'avvocato Emmanuela Bertucci, legale dell'Aduc - Ma una cosa è una ordinaria morosità in un rapporto privato contrattuale, tutt'altra cosa è una morosità erariale. Il governo ostacola chi vuol pagare l'imposta. È illogico e costituzionalmente illegittimo».

In attesa di che il grillino Di Battista spieghi in Aula, come ha annunciato, il modo per non pagare il canone Rai («un piccolo atto rivoluzionario»).

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