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I nuovi sondaggi: la Lega decolla al 36,5%

In una sola settimana la Lega sale di altri 2,2% e tocca il 36,5%. Cresce ancora il Pd e stacca definitivamente il M5s

I nuovi sondaggi: la Lega decolla al 36,5%

"La mia parola vale più dei sondaggi", ha assicurato Matteo Salvini. Ma i sondaggi parlano di una Lega in continua crescita. Secondo la rilevazione fatta da Swg in esclusiva per La7, il partito del vice premier sarebbe addirittura accreditato al 36,5%. Una percentuale ben maggiore di quella incassata alle recenti elezioni europee. "Gli italiani ci scelgono per la concretezza, ma anche per la lealtà", ha spiegato ieri il leader lumbard, ospite da Massimo Giletti a Non è l'Arena, confermando (almeno per il momento) la tenuta dell'esecutivo gialloverde.

Poco più di una settimana, alle elezioni europee, la Lega ha incassato il 33,2%. Un risultato storico per il partito di Salvini. E a chi pensa che non è possibile che vada oltre a quel risultato, i sondaggisti di Swg fanno notare che in soli otto giorni ha guadagnato un altro 2,2% attestandosi così al 36,5%. In questo panorama politico, estremamente fluido, a crescere ulteriormente sarebbero anche il Partito democratico che potrebbe arrivare al 23,5% e lo stesso Movimento 5 Stelle che, pur avendo definitivamente passato ai dem lo scettro del gradino d'argento, può contare su un 17,5% di preferenze. Seguono, quindi, Forza Italia che potrebbe attestarsi intorno al 6,9% e Fratelli d'Italia che arriverebbe invece al 6,6%.

Come già durante la campagna elettorale per le elezioni europee, Salvini non ha mai guardato ai sondaggi per decidere le prorie mosse al governo. "La mia parola vale più dei sondaggi", ha sempre detto. "Gli italiani ci scelgono per la concretezza, ma anche per la lealtà - ha spiegato a Giletti - a chi mi dice che mi conviene andare a elezioni per raddoppiare i miei parlamentari, rispondo 'no' perché sono leale e ho dato la mia parola per cinque anni". Tuttavia, ha avvertito il leader della Lega, "se (i grillini, ndr) continuano a dire 'no' a tutto, non si va avanti.

Se ci sono dei 'sì' e il governo è costruttivo si va avanti, altrimenti no".

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