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I regali di Renzi a gay e migranti: unioni civili e cittadinanza facile

Il premier mette sotto l'albero di Natale regalini per extracomunitari e omosessuali, entrambi bacini elettorali per la sinistra

I regali di Renzi a gay e migranti: unioni civili e cittadinanza facile

Nell'agenda di Matteo Renzi le priorità non sono certo le missioni europee. Certo, ha a cupre la riforma costituzionale e la riforma della scuola. Ma tra gli obiettivi del governo, ce ne sono due che il premier non vuole assolutamente rinviare, anche se il tempo stringe: il via libera definitivo alla legge sulle unioni civili e alla legge sulla cittadinanza per i figli degli immigrati. Regali di Natale che il premier mette sotto l'albero di Natale a extracomunitari e omosessuali, entrambi bacini elettorali per la sinistra.

"Siamo ancora in pista per i diritti civili - spiega nella sua Enews - ius soli, civil partnership, servizio civile e terzo settore". Il problema, e Renzi lo sa bene, è che sulle unioni civili i parlamentari di Angelino Alfano, hanno idee che non collimano con le sue. Il tema dell'adozione per i gay, per dirne una, vede i dem e i centristi schierati su fronti opposti. Quelli del Pd non vogliono togliere dalla legge la stepchild adoption, mentre il Nuovo Centrodestra non vuol sentir parlare di adozioni perché, nascosta nelle pieghe del disegno di legge Cirinnà, intravede la legittimazione dell'utero in affitto, pratica che in Italia è tassativamente vietata. L'argomento è spinoso e la polemica si è accentuata dopo che una parte del mondo femminista ha sposato la posizione degli alfaniani contro la maternità surrogata.

"Che succederà - si chiedono i centristi - se un membro della coppia (ovviamente si parla di unioni formate da due uomini) va all'estero e ottiene un figlio facendo inseminare una donna che accetta di cedere il bambino al termine della gravidanza? Il bambino potrà essere adottato da tutti e due i partner della coppia gay?". Secondo i centristi sì, in barba alla legge italiana e alle convinzioni morali della parte che rappresentano. Per i dem, invece, il pericolo non sussiste. Su questo scoglio la legge si è arenata al Senato, dove a gennaio ripartirà il dibattito in un clima non sereno. A nome dei centristi il senatore Maurizio Sacconi annuncia già ora battaglia: "Anche i neocentristi sono in pista per il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre. I diritti non devono mai essere confusi con i desideri".

La questione si complica ulteriormente, perchè nel Pd alcuni cattolici guidati da Beppe Fioroni sono freddi sull'adozione e chiedono modifiche. Se ne parlerà prima del 22 gennaio, giorno in cui scade il termine per la presentazione degli emendamenti. Ma le voci che girano in parlamento danno per molto probabile un accordo della maggioranza del Pd con i cinque stelle per far passare la legge e archiviare la partita.

L'altro tema spinoso è quello dello Ius soli, ossia della legge sulla cittadinanza per i figli degli immigrati, Il disegno di legge è anch'esso all'esame del Senato, e non convince del tutto i centristi, che lo giudicano troppo "generoso" verso i futuri "nuovi italiani".

Ma su questo disegno di legge l'accordo con l'Ncd sembra più a portata di mano.

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