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I sovranisti vanno in piazza. E Salvini "chiama" il Cav

Oggi manifestazione di Lega e Fdi a Montecitorio. Matteo: "Siamo squadra, gli alleati restino tali"

I sovranisti vanno in piazza. E Salvini "chiama" il Cav

Quella di oggi di fronte a Montecitorio sarà una manifestazione pacifica e senza bandiere, ma comunque volta a dire «no» al governo inciucio Conte bis, messo in piedi da Movimento 5 stelle e Pd, ovvero due forze politiche che fino a pochi giorni fa se ne dicevano di tutti i colori. Il loro intento, ovvero quello di non mandare gli italiani a elezioni, è stato raggiunto, ecco perché i sovranisti, in testa Fratelli d'Italia, che ha organizzato l'evento che avrà luogo questa mattina a partire dalle 10.30, orario in cui l'esecutivo chiederà la fiducia alle Camere, scenderanno in piazza.

Saranno presenti anche il leader della Lega, Matteo Salvini, il governatore della Liguria, Giovanni Toti e qualche fuoriuscito dai 5 stelle, tra cui Davide Galantino, ma anche tante associazioni e cittadini comuni. Il responsabile organizzativo di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, ha chiarito: «L'appello di Giorgia Meloni ha fatto breccia non solo nel mondo politico, ma nella gente». Difficile fare previsioni sui numeri, ma sono stati organizzati pullman da tutta Italia. Non ci sarà, invece, Forza Italia, che preferisce fare le sue battaglie in Aula. E a proposito di Forza Italia, ieri il segretario del partito del Carroccio ha risposto a Silvio Berlusconi, dopo la lunga intervista rilasciata al Giornale. L'ex ministro dell'Interno chiede di «mettere davanti la squadra». Per lui il centrodestra deve rimanere unito per «liberare intere regioni Italiane come l'Emilia Romagna e l'Umbria, che da decenni sono mal governate dalla sinistra». Ecco perché l'invito agli «alleati a rimanere alleati. Ciascuno - ha proseguito durante il suo tour in Emilia per presentare la candidata alle Regionali, Lucia Borgonzoni- faccia un passo indietro per le sue ambizioni personali di partito e metta davanti la squadra».

Per Salvini in diverse Regioni c'è possibilità di vincere. Il 27 ottobre si voterà in Umbria dove, ha spiegato ieri «hanno arrestato un po' di uomini del Partito democratico su denuncia dei Cinque stelle. Ecco - ha chiarito quindi - se dalle denunce passano all'inciucio anche in Emilia Romagna, io rido e vinciamo lo stesso». E poi da Caorso un attacco alla sinistra: «Sono rientrati dalla finestra dopo che gli italiani li hanno buttati fuori dalla porta».

Parlando di nuovo della manifestazione di oggi, che sarà comunque blindata da decine di uomini delle forze dell'ordine, Salvini ha detto: «Le bandiere di partito possono fare un passo indietro. Chi c'è è libero di esserci», specificando che si tratta di una protesta che sarà «pacifica e a volto scoperto». E ha criticato comunque Forza Italia: «Non vedo dove stia il problema rispetto a gente che sta in Parlamento e in piazza. Noi facciamo il nostro lavoro in Parlamento, nei Comuni e nelle Regioni, però rappresentiamo i milioni di italiani che sono indignati - ha spiegato poi - per un governo che non sta né in cielo né in terra e per un Partito democratico che ha perso tutte le elezioni possibili negli ultimi due anni e si ritrova al governo con le operazioni dei Renzi, dei Lotti, delle Boschi, dei Franceshini, degli Zingaretti».

Il tutto mentre in casa Lega si prepara già un altro evento, quello di Pontida del prossimo 15 settembre, data che precede di un mese la grande manifestazione organizzata per il 19 ottobre a Roma, sempre per protestare contro un governo nato sotto la stella sbagliata: quella delle imposizioni di «Berlino, Parigi e Bruxelles».

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