Governo

Imbarazzo Meloni. Rocca rivela: "Le ho parlato e non era felice". Sinistra all'attacco

"Non certo felice". Così il governatore laziale Francesco Rocca descrive lo stato d'animo della premier, Giorgia Meloni, in seguito alla polemica incendiata dal post sulla strage di Bologna

Imbarazzo Meloni. Rocca rivela: "Le ho parlato e non era felice". Sinistra all'attacco

Ascolta ora: "Imbarazzo Meloni. Rocca rivela: "Le ho parlato e non era felice". Sinistra all'attacco"

Imbarazzo Meloni. Rocca rivela: "Le ho parlato e non era felice". Sinistra all'attacco

00:00 / 00:00
100 %

«Non certo felice». Così il governatore laziale Francesco Rocca descrive lo stato d'animo della premier, Giorgia Meloni, in seguito alla polemica incendiata dal post sulla strage di Bologna del responsabile della comunicazione della Regione, l'ex direttore del Secolo d'Italia ed ex parlamentare Pdl Marcello De Angelis. Che su Facebook si è detto certo che Mambro, Fioravanti e Ciavardini, condannati in via definitiva per quell'attentato, non c'entrino invece con quella bomba che uccise 85 persone e ne ferì centinaia. Ma la presa di posizione ha scatenato le ire dell'opposizione, che ha reclamato le dimissioni di De Angelis e le prese di distanza di Meloni e dello stesso Rocca, mentre in Fdi si è scelta la linea del silenzio per evitare di alimentare la polemica.

A difendere l'ex parlamentare Pdl sono rimasti l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e un manipolo di garantisti come Piero Sansonetti (tra l'altro anch'egli non affatto convinto della colpevolezza di Mambro e Fioravanti), che ha rivendicato anche ieri il diritto di chiunque di esprimere la propria opinione. Da parte sua, Rocca non ha affondato il colpo. Pur ribadendo che quelle affermazioni sono state fatte «a titolo personale», ha ricordato la storia familiare di De Angelis, che nel 1980 ha perso il fratello Nanni, morto in carcere dopo un arresto, e che ha assistito al «tentativo» da parte di Angelo Izzo di coinvolgere proprio Nanni che il 2 agosto aveva un alibi di ferro - nella strage di Bologna.

Proprio il governatore, però, ieri come si diceva ha raccontato dell'irritazione della presidente del Consiglio, che gli avrebbe chiesto di provvedere a chiudere l'incidente. «Io mi sento spessissimo con la Meloni, abbiamo avuto modo di sentirci: mi ha chiesto di chiarire e certamente non era felice per quanto accaduto», ha spiegato ieri mattina Rocca da Latina. Annunciando poi un faccia a faccia con il suo responsabile della comunicazione, che ieri in un lungo post ha chiesto scusa per i disagi e gli imbarazzi creati dal suo post. «Vedrò Marcello De Angelis nel pomeriggio e sentirò cosa mi dirà», ha spiegato, ribadendo come sulla strage di Bologna «come ho già detto mi attengo a quello che la Cassazione ha sigillato». Quanto al collaboratore della sua giunta, «De Angelis ha commesso un errore importante parlando in termini di certezza, anche se a titolo personale. Io farò le mie valutazioni ma lui non ha alcun ruolo politico nell'amministrazione regionale», ha detto ancora il governatore, prima di rientrare a Roma e incontrare l'ex direttore del Secolo d'Italia.

E in attesa delle scelte di Rocca, il caso De Angelis ieri teneva ancora banco. Con l'opposizione in prima linea nel caricare il caso di significati politici. «Sulla vicenda De Angelis il silenzio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni è veramente imbarazzante e inquietante», commenta per esempio la vice capogruppo Pd a Montecitorio, Valentina Ghio, che vede nella scelta di non parlare «la conferma dell'incapacità di questa destra italiana nel saper fare i conti con la propria storia e quella del Paese».

Chi ha parlato, in Fdi, è il presidente del consiglio regionale Antonello Aurigemma, anche se soltanto per rimarcare che «le sentenze si rispettano» e per ricordare che «De Angelis è un dipendente della Regione Lazio e non fa parte del consiglio regionale».

Commenti