Politica

Insulti antisemiti a Lerner e pugni al videomaker

Anche Mattarella bersaglio delle offese del popolo del Carroccio. Ma il partito stigmatizza

Insulti antisemiti a Lerner e pugni al videomaker

Milano - Insulti, fischi (tanti) e anche un pugno. Questo il bollettino dei reporter che ieri erano nella «trincea» di Pontida. Al tradizionale raduno della Lega nella località bergamasca, tanto cara ai militanti del Carroccio, è stato difficile controllare l'intemperanza. E a farne le spese sono stati un cronista di Repubblica.Tv e Gad Lerner. Il primo si è preso un pugno, abilmente immortalato dalla telecamera, mentre cercava di incalzare un gruppo di militanti salviniani con domande su democrazia, elezioni e maggioranze parlamentari.

Il secondo, invece, è stato bersaglio di un'accoglienza poco urbana. Nel passare, scortato dal portavoce di Salvini, in mezzo a gruppi di leghisti in attesa del comizio, l'ex direttore del Tg1 (era Prodi) è stato coperto da un fuoco di fila di insulti non proprio educati e sicuramente non improntanti alla «correttezza politica». Nell'elenco delle vittime è da segnalare anche lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, cui è stato ribadito l'insulto («Schifoso!») già lanciato sabato dal giovane deputato Vito Comencini.

Per il giovane videomaker Antonio Nasso il bottino è rappresentato da una telecamera danneggiata ma da un servizio filmato che poi è diventato virale in rete. Un filmato che termina appunto con una manata sull'obiettivo della telecamera preceduta da un minaccioso: «È meglio che te ne vai, altrimenti ci incazziamo». La passarella di Lerner, invece, è stata una replica di quella dell'anno passato con un tasso di insulti lievitato decisamente. Qualcuno tra i militanti ha anche immaginato fosse una specie di provocazione quella di Lerner e invitava i compagni a moderarsi e a non cadere nella trappola. Ma il livello di livore era alto. «Vattene buffone!», «Chi semina merda, raccoglie merda», «Ebreo!», «Schifoso!», «Massone!». E anche un inspiegabile «Tagliati la barba!» (inspiegabile dal momento che anche il leader del Carroccio dal palco ne sfoggia una). D'altronde lo stesso Lerner non ha risparmiato colpi bassi a Salvini e ancora sono in molti a ricordarsi la sua ironia sul terremoto scoppiato in Corea del Nord a causa di un esperimento atomico nell'estate del 2017. Allora Lerner pubblicò un post in cui si diceva amareggiato che Salvini non si trovasse laggiù in quel momento. Un post che gli costò un coro di critiche anche tra i suoi stessi lettori.

Le reazioni del mondo politico sono però unanimi nello stigmatizzare gli insulti di ieri. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, parla di «violenza ingiustificabile». Maurizio Landini (Cgil) commenta con apprensione: «Clima violento, razzista e fascista». Renata Polverini (Forza Italia) si mostra indignata e difende i giornalisti: «Fanno il loro mestiere e non può essere scambiato per una provocazione». Anche dal Carroccio comunque arriva un netto rifiuto della logica dell'insulto. «Né nella Lega né a Pontida - commenta il deputato Paolo Formentini - c'è spazio per l'antisemitismo.

Pur non condividendo una sola parola di quanto scrive e dice Gad Lerner, stigmatizziamo senza riserve le offese razziste lanciate evidentemente da un cretino».

Commenti