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Jobs act, sì ai quattro decreti: restano i controlli a distanza

Il consiglio dei Ministri ha approvato gli ultimi quattro decreti attuativi del Jobs Act. La riforma adesso passerà in Parlamento per un ultimo passaggio

Jobs act, sì ai quattro decreti: restano i controlli a distanza

Sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri gli ultimi quattro decreti attuatitivi del Jobs Act, la riforma del lavoro, fortemente voluta dal Governo Renzi, ma anche fortemente contenstata durante il suo iter parlamentare.

I testi licenziati dal CdM adesso andranno in Parlamento per un ultimo passaggio e poi la riforma potrà dirsi conclusa a tutti gli effetti.

"Abbiamo rimesso al centro il lavoro a tempo indenterminato" è il commento del ministro Poletti, "con il contratto a tutele crescenti adesso centinaia di migliaia di precari hanno un contratto stabile".

A far discutere sarà la norma secondo cui per i datori di lavoro sarà possibile controllare a distanza i propri dipendenti, utilizzando i dati raccolti attraverso smartphone, pc e tablet, per interventi disciplinari. Un punto che aveva già trovato la forte opposizione dei sindacati.

In merito, il ministro ha commentato: "Quello che serviva era una legge chiara e rispettosa della privacy e la norma li rispetta entrambi", ma si attendono le reazioni delle organizzazioni sindacali pronte a dare battaglia per difendere i diritti dei lavoratori.

Tra le novità degli ultimi decreti attuativi, anche quella che riguarda il problema delle dimissioni in bianco. Firmare una lettera di dimissioni senza data, al momento dell'assunzione, è un problema denunciato da tanti lavoratori. Dopo l'approvazione definitiva del Jobs Act, questo escamotage utilizzato dai datori di lavoro non sarà più possibile.

Infatti, per le dimissioni sarà necessario scaricare online un modulo dal sito del Ministero del Lavoro che verrà datato e certificato con la data in cui si accede al sito.

Impossibile dunque firmare dimissioni con una data che non corrisponde alla realtà.

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