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Jovanotti e la caduta in bicicletta. "Femore e clavicola rotti, che male!"

Il cantante ha raccontato via social la disavventura. "Mi devono operare ma sto bene, sono vivo, guarirò"

Jovanotti e la caduta in bicicletta. "Femore e clavicola rotti, che male!"

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«Sto bene, sono vivo, c'è di peggio». Non perde il sorriso e il buonumore nemmeno steso sul lettino di un ospedale, con il femore fratturato in tre punti, una frattura scomposta alla clavicola e un'operazione in programma probabilmente già oggi. Lorenzo Jovanotti è così, della spensieratezza e della leggerezza, anche quando si occupa di cose non propriamente spensierate, ha fatto la sua cifra stilistica. Nella vita, come nella musica che porta sui palchi di tutta Italia ormai da decenni. Ieri però una brutta caduta in bicicletta, mentre era in vacanza a Santo Domingo, con l'immediato post «brutto volo», documentato con una telecamerina e pubblicato sui social.

Jovanotti, 56 anni, amante dei viaggi in bici ed esperto cicloturista, stavolta non ha raccontato una bella avventura tra paesaggi nascosti e persone interessanti come nel documentario autoprodotto dello scorso anno tra le Ande e l'Amazzonia. Era in vacanza a Santo Domingo ospite di un amico, ha raccontato di essersi portato la bici ma al terzo giorno, il patatrac. «Ho fatto un gran volo in bici. Temo di essermi rotto qualcosa... Ho fatto un volo bastardissimo, non ho visto il rallentatore del traffico», racconta nel video postato Tik Tok mentre ancora si trova sull'asfalto e riceve le prime cure dai soccorritori. Poi le immagini si spostano sull'ambulanza «fa un male cane, non riesco a stare in piedi», fino ad arrivare all'ospedale. «Ho trovato un ortopedico qui, finalmente mi hanno dato un antidolorifico. Domani mi operano. Ho sentito il mio uomo in Romagna, Fabrizio Borra, ha visto le lastre. Mi devono mettere un chiodo di titanio. È un intervento piuttosto comune, prima mi metto in movimento e prima guarisco. Ma prima bisogna fare l'operazione».

Il volo è arrivato mentre il cantante stava «facendo un giro bellissimo, stavo vedendo dei posti splendidi in mezzo alle piantagioni di canna da zucchero». E ringrazia chi lo ha soccorso e aiutato subito dopo l'incidente. «I dominicani mi hanno soccorso con moltissima cura. Sono stati eccezionali. IUna donna mi ha anche portato un cocco per farmi bere l'acqua», ha detto, per ritrovare poi il consueto sorriso nonostante le smorfie di dolore. «Fa un male bestiale ma si recupera. Ci vorrà un po' di tempo ma sono vivo e sto bene». Riposo e pazienza per Lorenzo, che per sua fortuna aveva già messo in agenda un anno di pausa dopo il successo del suo «Jova Beach Party», il tour di concerti sulle spiagge di tutta Italia che ha fatto registrare numeri da record.

Una brutta botta, uno stop indesiderato per un artista sempre in movimento. Jovanotti tra l'altro è un cicloturista appassionato ed esperto. In aprile, su Raiplay ha pubblicato il suo documentario «Aracataca», quasi settanta ore di riprese suddivise in 22 episodi da 15 minuti ciascuno in cui raccontava storie e avventure nel suo viaggio in solitaria bicicletta per ben 3.500 chilometri, passando dalle Ande all'Amazzonia fino all'Ecuador e alla Colombia, il tutto ripreso con una action cam. Ora, niente bicicletta e concerti per un po'.

Con il suo «penso positivo», il sorriso e la consueta spensieratezza, la ripresa sarà senz'altro più rapida.

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