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L'asse Berlusconi-Salvini ​per mandare a casa Renzi

I due leader si incrociano ad Agorà. Berlusconi: "Il centrodestra vince solo se è unito". E Salvini: "Dal 6 parliamo di programmi"

L'asse Berlusconi-Salvini ​per mandare a casa Renzi

"Matteo Salvini, qui fuori, mi ha abbracciato, sa che il centrodestra può assicurare un futuro solo se unito. Ma serve vincere di slancio, con il 40%. Immagino che alle prossime politiche possa esserci un altro candidato premier al posto mio". L'incontro tra il leader del Carroccio e Silvio Berlusconi è avvenuto nel dietro le quinte di Agorà. Entrambi, questa mattina, sono intervenuti su Rai3. E, a pochi giorni dalle elezioni comunali, entrambi hanno mandato un avviso di sfratto al premier Matteo Renzi.

La volata alle amministrative sta volgendo al termine. Sono gli ultimi giorni di una campagna elettorale senza esclusione di colpi. Nella Capitale, a differenza dell'accordo raggiunto a Milano su Stefano Parisi, il centrodestra non è riuscito a correre unito. "C'era stato una accordo preciso e chiaro, forse dall'alto della mia età ho fatto male, ma ho voluto dare una piccola lezione a chi aveva ritenuto che la parola data non valesse nulla - ha spiegato Berlusconi - Giorgia Meloni ha detto di 'no' su Alfio Marchini, poi è venuta fuori l'ipotesi Guido Bertolaso. Non l'hanno conosciuto". Ora, però, bisogna guardare al futuro. Perché, dopo le amministrative, inizierà la corsa al referendum. Il fronte del "no" è compatto. E sull'approvazione del ddl Boschi Renzi ci ha messo la faccia, a tal punto da minacciare le dimissioni nel caso in cui gli italiani decidessero di bocciare la riforma costituzionale.

Il progetto del Cavaliere resta quello di costruire un centrodestra unito contro il regime imposto da Renzi. "Noi ci siamo accorti che Renzi non voleva avere con noi un rapporto paritario, voleva solo costruire solo un sistema fatto su misura per sé - dichiara ad Agorà - per l'elezione di Mattarella abbiamo capito che non era una persona con cui si poteva collaborare". Il ruolo di Berlusconi sarà lo stesso che sta svolgendo in questi mesi, ovvero quello di "federatore del centrodestra" per "tenerli insieme tutti". "Nella vita non c'è nulla di facile - spiega - sono contento delle scelte che il centrodestra ha fatto in molte città". E conferma le scelte prese per il futuro della Capitale: "Penso che a Roma serva una città che risolva problemi aziendali come Marchini".

Dopo aver vinto le comunali, la concentrazione sarà spostata completamente sul referendum costituzionale a cui Berlusconi guarda "con grande preoccupazione". Qualora passasse, spiega, "si creerebbe con una Camera sola che fa le leggi importanti, un solo partito con un solo leader che sarebbe il leader dell'Italia - conclude - Renzi è al governo da abusivo, è un modo che mi fa preoccupare, lui occupa militarmente tutto l'occupabile". Per fermae il premier Salvini vuole aprire un tavolo con Berlusconi per federare il centrodestra. "Il 5 giugno liberiamo qualche città e dal 6 giugno parliamo di programmi con Berlusconi", ha detto il leader della Lega Nord che vede le elezioni politiche dietro l'angolo.

"Secondo me - ha spiegato - Renzi è tanto arrogante e sbruffone da farmi capire che tra un pò si vota, perché ha capito che la trippa è finita anche per lui".

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