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"Ma l'atteggiamento anti-italiano non lo tollerano se governano loro"

Il presidente dei senatori Fdi: «Sono passati dall'Internazionale socialista al fanatismo pseudo ambientalista alla Timmermans»

"Ma l'atteggiamento anti-italiano non lo tollerano se governano loro"

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Lucio Malan, capo delle truppe meloniane al Senato, si gode gli ultimi giorni di relax nel suo Piemonte. A settembre si riparte con idee chiare: «Priorità al taglio del cuneo fiscale in manovra» - annuncia nell'intervista al Giornale. E sull'opposizione: «La sinistra è passata dall'internazionale socialista al fanatismo di Timmermans».

La sinistra urla anche quando il presidente del Consiglio difende l'immagine dell'Italia, pagando il conto degli scrocconi in Albania?

«La sinistra vive di un riflesso condizionato per cui attacca qualunque cosa Giorgia Meloni faccia, grazie al cielo la gente ragiona e capisce che Meloni in Albania si è sentita responsabile nei confronti di quel ristoratore frodato. E ha detto: io qui rappresento l'Italia e il conto lo pago io. Criticarla, scredita chi lo fa».

La sinistra non è nuova a quest'atteggiamento anti-italiano

«Atteggiamento anti-italiano che però in nessun modo viene tollerato quando sono loro al governo. Hanno così introiettato il doppio standard, due pesi due misure. La stessa identica cosa fatta del governo Meloni è ignominia, fatta da loro è perfetta. Le faccio un esempio. Sulla benzina i prezzi con il governo Draghi erano più alti, però il Pd restava zitto. Oggi invece è un disastro».

Per loro la parola Patria è un problema?

«Un tempo si riconoscevano nell'internazionale socialista, oggi il loro internazionalismo è piegarsi a qualunque decisione venga espressa a livello internazionale, si noti bene mai da organismi democratici».

Che peso avranno le prossime elezioni europee?

«Saranno le più importanti elezioni europee della storia. Se dovesse essere confermata l'attuale tendenza si proseguirebbe su questo fanatismo pseudo ambientalista alla Timmermans che vede sostanzialmente l'esistenza umana come nemica dell'ambiente. Quando si dice che bisogna ridurre la produzione agricola europea in nome dell'ambiente, vuol dire impoverire gli agricoltori ma anche tutti i consumatori e affamare milioni di africani con effetti devastante».

Fibrillazioni sugli extraprofitti. Qual è lo stato di salute della maggioranza?

«C'è stato un chiarimento, io ho partecipato all'incontro di maggioranza prima della pausa. Ho riscontrato un clima di collaborazione. Poi il governo deve prendere tante decisioni, non su tutte c'è accordo immediatamente. Quando si lavora per far andare avanti il programma di governo e si capisce che se il governo ottiene buoni risultati è una vittoria per tutti, si superano le inevitabili piccole divergenze che emergono durante il percorso».

Sull'immigrazione c'è qualcosa da registrare?

«Sull'immigrazione ci si trova di fronte a un complesso di situazioni che hanno portato a un aumento di partenze e arrivi. C'è una situazione di instabilità in Niger, Tunisia, Sudan. Alcune misure sono state varate, si sta lavorando a livello europeo. Sono state poste basi per interventi seri a favore della Tunisia. Aggiungo la questione del Piano Mattei, che è l'azione più strategica».

La manovra, poche risorse. Quali priorità?

«Si concentrerà sul lavoro, dunque taglio del cuneo fiscale. In quella direzione saranno indirizzate le risorse limitate per definizione.

E poi interventi mirati volti a migliorare la produttività».

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