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Lavoro, evasione, immigrati: gli auguri di Mattarella agli italiani

Il Capo dello Stato al suo primo discorso a reti unificate: "Rispettare le regole per attuare Costituzione"

Lavoro, evasione, immigrati: gli auguri di Mattarella agli italiani

Per la prima volta da quanto è Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella parla agli italiani a reti unificate per il tradizionale discorso di fine anno. Dalla disoccupazione alle famiglie in difficoltà, dalla lotta al terrorismo all'immigrazione, dal rispetto delle regole al Giubileo, il Capo dello Stato non entra nelle beghe politiche, ma fa una sorta di bilancio dell'anno appena trascorso.

Quasi 19 minuti di discorso, interamente diretto ai cittadini e lontano dal politichese, pronunciato dal salotto del suo appartamento al Quirinale. Seduto in poltrona con in bella vista le tradizionali bandiere e sullo sfondo un presepe napoletano, Mattarella ha scelto questa volta di far entrare, almeno un pochino, gli italiani in casa del presidente.

"Questa sera non ripeterò le considerazioni che ho fatto, giorni fa, incontrando gli ambasciatori degli altri Paesi in Italia sulla politica internazionale, e neppure quelle svolte con i rappresentanti delle nostre istituzioni", ha detto Mattarella, "Stasera vorrei dedicare questi minuti con voi alle principali difficoltà e alle principali speranze della vita di ogni giorno. Il lavoro anzitutto".

In particolare quella giovanile: "L'occupazione è tornata a crescere. Ma questo dato positivo, che pure dà fiducia, l'uscita dalla recessione economica e la ripresa non pongono ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie", ha aggiunto, "Il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani".

Poi il duro monito contro l'evasione fiscale che "vale 7,5 punti di Pil: "Soltanto dimezzando l'evasione si potrebbero creare oltre 300.000 posti di lavoro", ha aggiunto il Capo dello Stato. Contro lo smog, invece, serve "l'impegno di tutti" e in particolare delle amministrazioni che devono garantire un servizio di trasporti pubblici efficiente.

Infine l'immigrazione e il terrorismo che "ci vuole impaurire e condizionare: "Non glielo permetteremo", assicura, "Difenderemo le conquiste della nostra civiltà e la libertà delle nostre scelte. Con questo spirito abbiamo sentito, tutti, la sofferenza dei parenti delle vittime di Parigi e ci siamo stretti intorno alla famiglia Solesin". E ancora: "l fenomeno migratorio nasce da cause mondiali e durerà a lungo. Non ci si può illudere di rimuoverlo, ma si può governare. E si deve governare.

Può farlo con maggiore efficacia l'Unione Europea e la stiamo sollecitando con insistenza".

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