Europa

L'azzardo Ue di Conte: bussa al gruppo verde ma Bonelli non lo vuole

Il capo dei 5 Stelle cerca una casa ai grllini e deve fare i conti coi veti a Roma e Berlino

L'azzardo Ue di Conte: bussa al gruppo verde ma Bonelli non lo vuole

La strada per l'ingresso del M5s nel gruppo dei Verdi europei è sbarrata da due ostacoli di non poco conto: i Verdi tedeschi e quelli italiani di Angelo Bonelli. Giuseppe Conte negli scorsi giorni è stato a Bruxelles in cerca di una casa per i grillini, ma ci sono problemi a Roma e a Berlino. L'avvocato ha incassato un mezzo via libera da parte di Philippe Lamberts, co-presidente del gruppo dei Greens all'Europarlamento, che si è augurato una conclusione positiva delle trattative in corso con i Cinque Stelle. «Ora è tempo di decidere», ha detto Lamberts. «Ci stiamo ragionando, il tutto dev'essere fatto con chiarezza politica, a noi interessa un progetto politico», ha spiegato Conte dalla capitale belga.

Ma l'avvocato non ha avuto nemmeno il tempo di aprire all'ipotesi di un matrimonio con i Verdi europei che subito è arrivato il veto da parte di Angelo Bonelli, portavoce della costola italiana dei Greens, Europa Verde. Bonelli, deputato dell'Alleanza Verdi-Sinistra, convoca una conferenza stampa in mattinata, alla sala della stampa estera a Roma. Con lui c'è Eleonora Evi, co-portavoce dei Verdi, ma soprattutto ex eurodeputata grillina. Europa Verde snocciola un dossier dettagliato con tutti i motivi per dire no al M5s. Dalla «totale mancanza di democrazia interna nel partito di Conte» al governo «con la destra estrema di questo Paese», al fatto che «durante il governo Conte è stato approvato un piano clima ed energia poi bocciato dall'Europa». «Per non parlare della questione dei rapporti tra Conte e Bolsonaro», aggiunge Bonelli. E ancora: «Non può mancare il tema delle elezioni in Francia, dove, nel periodo di ballottaggio tra Macron e Le Pen, Conte disse che non dava indicazioni di voto». Nel dossier di Europa Verde trovano spazio i rapporti dell'ex premier con Donald Trump, con l'euroscettico britannico Nigel Farage e con Vladimir Putin. Bonelli accusa il leader del M5s di aver rifiutato l'alleanza con il centrosinistra in Lazio per paura di perdere voti. «Conte ha cambiato pelle più volte» per «opportunismo puro», insiste il portavoce dei Verdi. E in effetti, quella verde ecologista, sarebbe solo l'ultima tonalità indossata dal camaleontico ex premier.

I grillini credono che Bonelli sia alla ricerca di uno spazio politico in competizione con l'ambientalismo sfoggiato dal M5s contiano. «Io non ho capito se Bonelli ha più a cuore le sfide ambientali o la difesa di un interesse di partito. Sono tantissimi anni che fa politica, il consenso che raccoglie è modesto. Pensare di poter rivendicare un monopolio mi sembra fuori luogo», replica Conte uscendo dall'incontro con il ministro delle Riforme Elisabetta Casellati. E di nuovo Bonelli: «Noi non ci siamo mai alleati con gli xenofobi di Nigel Farage, né con Salvini». Evi ricorda come altri partiti verdi europei abbiano delle perplessità: da alcuni esponenti del Nord Europa a portoghesi e tedeschi. Questi ultimi sono i più influenti nel gruppo dei Greens e la pensano molto diversamente da Conte sulla guerra in Ucraina. Annalena Baerbock, ministro degli Esteri della Germania, è in prima linea per Kiev. Tanto da aver convinto il cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz a dare l'ok all'invio dei carri armati Leopard alle forze ucraine. Posizioni ampiamente condivise all'interno dei Verdi tedeschi. Tutt'altro rispetto al no alle armi all'Ucraina cavalcato da Conte.

Dopo la parentesi con Farage, il mancato accordo con i socialisti e i due di picche di liberali e macroniani, non è detto che gli attuali cinque eurodeputati del M5s abbiano trovato una casa nei Verdi.

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