Cronache

Il leader storico degli uomini di casa: «Invece noi cresciamo»

Il leader storico degli uomini di casa: «Invece noi cresciamo»

Fiorenzo Bresciani (nel tondo) è il mitico, nonché storico, fondatore dell'Asuc (Associazione uomini casalinghi) che da anni si batte per il riconoscimento del valore etico, sociale ed economico del ruolo del «casalingo». Una battaglia che Bresciani ha cominciato in tempi in cui parlare di «uomo casalingo» era folclore, ma che poi nel corso degli anni è diventato un fenomeno sociale. Dal sito Bresciani risponde a tutte le curiosità dei lettori.

Quanti casalinghi ci sono in Italia?

«A oggi gli iscritti alla nostra associazione sono 6.638, ma una statistica dell'Inail certifica che tutti gli uomini casalinghi che hanno pagato il bollettino per gli infortuni domestici sono 22.600 e negli ultimi anni il numero è sicuramente aumentato».

Cos'è cambiato dal 2003 (anno di nascita dell'Asuc) ad oggi?

«Nel 2003 non si parlava molto degli uomini casalinghi, certamente negli anni abbiamo aiutato e sensibilizzato su questo tema, portando l'uomo a non vergognarsi più a dire di essere casalingo».

Come vive l'uomo casalingo il rapporto con la propria figura maschile?

«La dimensione casalinga è un modo di essere che appartiene a ogni uomo: sotto i vestiti del manager, del professionista o dell'impiegato, tutti gli uomini sono anche casalinghi, svolgendo all'interno della casa qualsiasi faccenda domestica investendoci attenzioni ed energie. Questa è una parte del sé che aiuta l'uomo ad acquisire la pienezza della propria identità».

Quali sono i motivi per i quali un uomo sceglie di fare il casalingo?

«I motivi sono molteplici: a volte incide moltissimo la perdita del lavoro in un momento particolare. Per quanto mi riguarda personalmente, dopo aver chiuso la mia attività commerciale ho iniziato a lavorare in casa lasciando spazio a mia moglie nel suo lavoro».

Che riscontro ricevete dalle donne, come vedono la figura del maschio armato di scopa?

«In un primo momento hanno reagito malissimo, pensavano: adesso l'uomo vuole entrare anche nello spazio domestico.

Col passare del tempo hanno visto che invece, se l'uomo aiuta in casa, è conveniente anche per loro».

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