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La Lega ai gazebo è al bivio: dentro o fuori dal centrodestra

Le "primarie" di Roma rischiano di far saltare l'alleanza ovunque. Ma Berlusconi e Fdi confermano Bertolaso

La Lega ai gazebo è al bivio: dentro o fuori dal centrodestra

Roma - Il Carroccio è a un bivio: dentro o fuori dal centrodestra? Salvini da oggi ha un problema in più. Al di là dell'indicazione del candidato delle micro primarie di Roma, pare scontato che Bertolaso verrà impallinato definitivamente. Ufficialmente si saprà oggi, quando verranno scrutinate le schede raccolta nella Capitale. «Quasi diecimila votanti», dicono i leghisti che sul vincitore non si pronunciano. Neanche a naso sanno dire chi può aver fatto il pieno anche se la sensazione è che Alfio Marchini abbia superato Irene Pivetti mentre un bel po' di consensi siano andati a Francesco Storace. Ma il nome del «vincitore» è irrilevante. Più importante il nome dello sconfitto che sarà senza dubbio Bertolaso: «un nome imposto dagli alleati che a noi non va bene», ripetono alcuni salviniani. E lo steso capo del Carroccio dice papale papale: «Se Bertolaso non entusiasma Salvini non è un problema, se non entusiasma i romani bisogna invece porsi il problema». E ancora: «Se la politica esce dai palazzi e ascolta la gente il centrodestra può trarne solo una lezione positiva». Il problema è, ora, come uscire dall'impasse. Anche perché Berlusconi non farà marcia indietro sull'ex capo della Protezione civile mentre se venisse un'indicazione chiara per Marchini, un secondo dopo tracimerà l'ira di Giorgia Meloni. Anzi, proprio questo fine settimana il Cavaliere sarà a Roma e interverrà a un convegno organizzato da Antonio Tajani e presumibilmente incoronerà, a prescindere dai gazebo verdi, Bertolaso. Insomma, l'alleanza mostra tutte le sue falle. È un pasticciaccio brutto. Neppure i leghisti lo negano anche se si affrettano a precisare che fino a oggi nulla era stato chiuso: «Non c'era l'accordo da nessuna parte, ad eccezione di Milano», dice un big.Già, Milano. Adesso Salvini teme che l'alleanza con Forza Italia e Fratelli d'Italia frani definitivamente e qualche calcinaccio possa rovinare anche sulla Madonnina. Su Parisi sono tutti d'accordo, felici e contenti; altrove è buio pesto e i gazebo romani potrebbero allontanare la possibilità di trovare la quadra complessiva. Non c'è l'intesa a Bologna, anche se due settimane fa sembrava quasi fatta per la leghista Lucia Borgonzoni; idem a Novara dove il duello è tra Carroccio e Fratelli d'Italia; stessa cosa a Napoli, Cagliari, Olbia, Caserta e Salerno. Perfino Torino, dove sembrava scontata la corsa di Osvaldo Napoli, viene rimessa in discussione.Il Cavaliere non dà peso alle consultazioni leghiste che, peraltro, hanno registrato delle falle tra votazioni multiple ed elettori che non ne avevano il diritto. Però sarà interessante capire come Salvini intende uscire dal vicolo cieco. Oggi all'una se ne saprà di più visto che il leader del Carroccio terrà una conferenza stampa a Montecitorio per commentare l'esito della consultazione romana.

A complicare la situazione del centrodestra, la corsa solitaria di Francesco Storace che picchia a destra e a manca.

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