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Lega e Fdi minacciano la rottura totale

L'ira di Salvini e Meloni, pronti a ridiscutere le alleanze nelle grandi città: "Da Forza Italia un favore a Renzi"

Lega e Fdi minacciano la rottura totale

Roma - L'ira di Salvini e Meloni: e ora si ridiscute tutto. La mossa di Berlusconi spiazza gli alleati tradizionali che, in chiaro, fanno partire dichiarazioni al vetriolo. Dietro le quinte, se possibile, il veleno è ancora maggiore con una riflessione ulteriore: «Ora cambia tutto; anche nel futuro del centrodestra - ammette un colonnello leghista - È evidente che adesso per il Cavaliere gli interlocutori privilegiati sono Alfano, Verdini e, in ultima analisi, Renzi. Basti vedere gli applausi partiti da quelli di Ncd. Se è così si deve aprire una riflessione seria. Niente potrebbe essere più come prima». Da ambienti leghisti non si arriva a mettere in discussione anche Milano dove si corre insieme per Parisi ma senza dubbio il futuro dell'alleanza, a questo punto, è minata. Insomma, la fotografia di Bologna con Berlusconi, Salvini e Meloni sul palco assieme potrebbe venir stracciata definitivamente. E le dichiarazioni di fratellitalioti e leghisti, a caldo, sono bollenti: «Siamo contenti della semplificazione del quadro politico a Roma. Ora ci aspettiamo un'ulteriore semplificazione con la diretta e aperta convergenza di Alfio Marchini e di Forza Italia sul candidato del Pd e di Renzi, Roberto Giachetti», dice con scherno Giorgia Meloni. La quale, in privato, compulsa i dati: «I sondaggi mi dicono che con questa mossa di Berlusconi io guadagno 2 punti in più mentre Giachetti e Raggi 1,5 punti a testa. Io resto l'unica candidata di destra». E ancora: «Questo è un pattone del Nazareno: si è scelto di convergere su Marchini, cioè sul candidato di Alfano, Casini e di tutto quell'ex centrodestra che ama governare con Renzi», spiega Meloni, chiedendosi: «Con quale obiettivo? Evidentemente aiutare il Pd ad arrivare al ballottaggio, nella città in cui Renzi è più in difficoltà». Il colonnello Fdi, Fabio Rampelli, si spinge oltre: «Ora è chiaro l'obiettivo di Berlusconi: consolidare Matteo Renzi per ragioni che nulla hanno a che fare con la politica».

Altrettanto duro Salvini che saluta così la convergenza azzurra su Marchini: «Renzi e Casini chiamano, Berlusconi risponde. Continua l'incredibile balletto di Forza Italia che anche oggi cambia candidato. Ma per quanto riguarda la Lega ora è tutto più chiaro e semplice: a Roma l'unica candidatura di centrodestra e contro ogni inciucio si chiama Giorgia Meloni sostenuta dalla Lega. Siamo sicuri che gli elettori di Forza Italia sapranno chi scegliere e chi salutare».

Si complica, poi, lo scacchiere delle candidature nelle altre città. E il centrodestra tradizionale rischia di andare diviso anche a Torino, Bologna, Napoli, Bolzano, Salerno, Latina e Novara. Ma la vera posta in palio, a questo punto, è non solo la leadership del centrodestra ma il ridisegno dei propri confini.

E c'è già chi nel Carroccio pensa di mettere Berlusconi accanto ad Alfano, Verdini e Renzi.

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