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Legge elettorale, 5S e Pd passano agli insulti: "Lega, gran bella figura..."

La Consulta ha bocciato il referendum sulla legge elettorale e la maggioranza è passata all'attacco: "Salvini inizi a studiare, Lega prende in giro gli italiani"

Legge elettorale, 5S e Pd passano agli insulti: "Lega, gran bella figura..."

La Consulta ha bocciato il referendum sulla legge elettorale voluto dalla Lega e subito 5Stelle e Pd sono passati all'attacco. L'intenzione del Carroccio era quella di abolire la quota proporzionale, trasformando così il sistema elettorale interamente in un maggioritario a collegi uninominali. Ma la Corte Costituzionale ha dichiarato il quesito "inammissibile" e ha aperto la strada agli insulti.

"La Lega ha tenuto in ostaggio il Consiglio regionale solo per occuparsi della propaganda di Salvini. Pretendono di cambiare il Paese e non sono nemmeno in grado di scrivere una proposta di referendum - ha dichiarato Marco Fumagalli, capogruppo del M5S Lombardia - . Avevamo ampiamente annunciato l'incostituzionalità della loro proposta strumentale: ora la finiscano con la campagna elettorale permanente. Tornino ad occuparsi di Miss Padania, è l'unico sistema elettorale che hanno congeniato correttamente. Gli italiani e i lombardi meritano di meglio".

"Seguiamo la strada del proporzionale affinché tutti i cittadini italiani siano effettivamente rappresentati in Parlamento", ha commentato il leader dei pentastellati Luigi Di Maio. Ma alle sue parole ne sono seguite altre ben più dure da parte dei grillini. Fumagalli ha infatti affermato che i "leghisti non sono in grado di scrivere leggi", mentre la vicepresidente del Senato, Paola Taverna ha dichiarato che ora "siamo di fronte all'ennesimo caso di pressappochismo della Lega". "Dopo la sentenza della Corte Costituzionale credo siano due le valutazioni da fare - ha affermato la 5S Taverna -: la prima è di andare avanti con il sistema proporzionale per garantire una giusta rappresentanza in Parlamento. La seconda, ahimè, è che siamo di fronte all'ennesimo caso di pressappochismo della Lega. La Consulta parla addirittura di eccessiva manipolatività. Purtroppo, fare politica per la poltrona e non per l'interesse dei cittadini porta a fare questo genere di scivoloni".

E ancora. "Complimenti alla Lega. Grande esempio di competenza e di utilizzo dello strumento referendario per propaganda. Bella figura... Grandi", ha scritto su Facebook il deputato grillino, Francesco Silvestri. "Il fatto che Salvini calpesti la Costituzione, criticando e attaccando la Consulta, ci fa comprendere ancora meglio, se possibile, i motivi per i quali voleva 'pieni poteri' - ha commentato la capogruppo in Commissione Affari costituzionali alla Camera, Anna Macina -. Stia tranquillo e non si agiti, magari cominci a studiare proprio dalla legge fondamentale della Repubblica. La Lega, che ci accusa di essere attaccati alle poltrone, spieghi allora ai suoi elettori perché dopo aver votato a favore della riduzione del numero dei parlamentari ben 4 volte, ora vuole celebrare un referendum - che ci costerà 350 milioni - contro questa legge. Evidentemente erano solo parole e la verità è che continuano a prendere in giro gli italiani e non vogliono mollare i loro scranni". Accuse pesanti nei confronti dell'ex alleato di governo, Matteo Salvini.

E il Pd? Non è rimasto a guardare. "Un altro bluff di Salvini è caduto. Ora avanti per cambiare davvero l'Italia", ha scritto su twitter il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. "Per la Corte Costituzionale, il quesito proposto dalla Lega era 'manipolativo'. Questo dice tutto della concezione e della volontà leghista. Ora, finita questa pantomima, andiamo avanti con il proporzionale con sbarramento al 5%", ha cinguettato il dem Enrico Borghi.

"È una vergogna, è il vecchio sistema che si difende: Pd e 5stelle sono e restano attaccati alle poltrone - ha tuonato il leader leghista Salvini -.

Ci dispiace che non si lasci decidere il popolo: così è il ritorno alla preistoria della peggiore politica italica".

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