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Nasce l'asse tra Salvini e Orban: "Insieme fermiamo gli sbarchi"

Il premier ungherese: "L'Ue vuole gestire i flussi, noi fermarli. Diciotti? Andavano respinti". Su Renzi: "Relazioni pessime"

Nasce l'asse tra Salvini e Orban: "Insieme fermiamo gli sbarchi"

Vertice in Prefettura a Milano tra il vicepremier Matteo Salvini e il premier ungherese Viktor Orban. Il primo ministro ungherese dopo aver pranzato a Brera, ha incontrato il titolare del Viminale. Orban ha voluto sottolineare il rapporto che lega Roma e Budapest dopo l'insediamento del nuovo esecutivo. Il premier ungherese ha soprattutto rimarcato feeling politico con Salvini: "Lui è il mio eroe ed anche un mio compagno di destino. Sono molto curioso di conoscere la sua personalità: sono un suo grande estimatore e ho alcune esperienze che forse potrei condividere con lui. Ho questa sensazione".


"Con Renzi pessimi rapporti"

Orban non ha però risparmiato qualche frecciatina all'ex premier Matteo Renzi e a Paolo Gentiloni: "Le attuali relazioni bilaterali tra Italia e Ungheria in economia sono ottime e anche nella politica di sicurezza. In fatto di politica sono molto migliori dei precedenti rapporti, mentre con il vostro precedente governo la collaborazione era cattivissima: ci insultavano di continuo, non me personalmente, ma gli ungheresi, e questo non era giusto". Sull'incontro con Salvini ha poi rivelato un retroscena: "Come amico ho Berlusconi e gli ho chiesto il permesso di incontrare Salvini anche questa volta: ’appoggi e sostieni il fatto che io incontri Salvini?’; ’Certo ha detto lui'".

"Così fermiamo i migranti"


Al centro del vertice c'è soprattutto il tema dell'immigrazione e dell'emergenza sbarchi: "L’Ungheria è la prova del fatto che i migranti in terraferma possono essere fermati e qui arriva la missione di Salvini. Lui dovrebbe dimostrare che questi migranti possono essere fermati anche via mare. E finora nessuno dei politici si è assunto questo compito, né in Portogallo, né in Spagna né in Francia. È il primo politico nel Mediterraneo che si è assunto questa responsabilità". Poi il premier ungherese ha parlato dei nuovi equilibri in Europa: "I Paesi si suddividono in due grandi blocchi. Qual è l’obiettivo della nostra politica? Bruxelles dice, e così tedeschi, francesi e spagnoli, che la loro politica consiste nel gestire al meglio l’immigrazione. In tutti i documenti europei si dice questo. Noi, che siamo nel campo opposto, diciamo invece che l’obiettivo è fermarla. Per questo noi e Salvini abbiamo la stessa posizione".

Il "no" sulla Diciotti

Non poteva mancare un riferimento al caso Diciotti che ha agitato e non poco la politica italiana con l'apertura di un fascicolo a carico del ministro Salvini. Il premier ungherese di fatto rivendica la scelta di aver detto "no" all'accoglienza dei migranti arrivati a bordo della nave della Guardia Costiera: "Quando i migranti sono già entrati, il compito degli Stati non è suddividerli, ma riportarli a casa loro - spiega il leader ungherese - . In questo l’Italia può contare sull’Ungheria perché in questa impresa noi saremo disponibili a riportarli da dove sono venuti. Se invece ce li spartissimo, sarebbe un segnale che gli scafisti hanno vinto". Poi manda un messaggio chiaro a Bruxelles: "L'Ue vuole gestire i flussi, io e Salvini vogliamo fermarli".


Salvini: "Patto con Orban contro la sinistra"

Dopo il vertice in prefettura si è tenuta una conferenza stampa congiunta in cui Salvini ha di fatto affermato di voler dar vita ad un'alleanza con Orban contro le sinistre: "Non mi permetto di chiedere che destino dare a lui e al suo movimento politico. Stiamo lavorando a un’alleanza che escluda i socialisti e le sinistre e porti a centro le identità che nostri movimenti rappresentano. Possiamo unire energie diverse con un obiettivo comune", ha affermato il titolare degli Interni. Salvini poi ha mandato un messaggio chiaro ai "buonisti" della sinistra che hanno sfilato a piazza San Babila contro il vertice: "La sinistra non può decidere chi devo incontrare o no. Sono sorpreso della loro sorpresa - ha aggiunto - poi non possono sorprendersi se la gente non li vota più".



"Le indagini non mi fermano"

Il ministro degli Interni ha anche parlato delle indagini da parte della procura di Agrigento dopo il caso Diciotti: "Sul fronte della gestione dell'immigrazione "continueremo a fare quanto fatto fino a oggi. Possono aprire inchieste e indagini, ma non mi faranno assolutamente retrocedere o cambiare idea". Infine il ministro degli Interni ha mandato un messaggio a Bruxelles e a Macron. "Cambiare i trattati europei rimane una priorità mia e del governo", ha affermato Salvini. Poi si è rivolto a Macron: "Macron, che è ai minimi storici della popolarità in patria , è il primo che dovrebbe mostrare solidarietà riaprendo il confine di Ventimiglia.

E questo lo può fare anche domattina".

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