Politica

L'India accelera sui marò: verso l'intesa "consensuale"

Scoop di un giornale locale. Il portavoce del premier smentisce, ma lascia aperto uno spiraglio: aspettiamo

L'India accelera sui marò: verso l'intesa "consensuale"

Un giornale indiano rivela che il governo di Delhi sta valutando «una soluzione consensuale» con l'Italia sul caso marò. Il portavoce del primo ministro ultra nazionalista, Narendra Modi, smentisce, ma a metà. E nel frattempo continua inesorabile lo stillicidio dei rinvii. Ieri il tribunale speciale di New Delhi, che dovrebbe processare Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ha spostato l'udienza al 20 febbraio 2015. Ben tre anni dopo la morte in mare di due pescatori uccisi secondo l'accusa dai fucilieri di Marina, che difendevano un mercantile italiano dalla minaccia dei pirati. La beffa giudiziaria è in fase di perenne stallo. L'ultimo rinvio è legato all'udienza del 12 dicembre della Corte suprema, che dovrà pronunciarsi sul ricorso italiano contro la Nia, la polizia antiterrorismo che ha guidato le indagini.

Il giornale indiano Economic Times ha pubblicato ieri l'indiscrezione che il governo indiano sarebbe disponibile a valutare una proposta italiana per un «soluzione consensuale». La testata, con ottimi agganci al ministero dell'Interno, cita fonti governative anonime sottolineando che si profila «un ammorbidimento della posizione» indiana. Il nuovo premier, Modi, in campagna elettorale un mangia marò, potrebbe avere la forza di risolvere la spinosa crisi con l'Italia. Secondo il giornale ha affidato la patata bollente nelle mani di Aji Doval, ex capo dell'intelligente indiana nominato Consigliere per la sicurezza nazionale. Il ministero dell'Interno avrebbe preparato una risposta al governo italiano da sottoporre al dicastero della Giustizia. L'ex 007 Doval sarebbe in procinto di convocare un incontro interministeriale per affrontare la questione cercando una soluzione di compromesso. Poche ore dopo la pubblicazione dell'articolo il portavoce del governo indiano, Syed Akbaruddin, ha smentito qualsiasi accordo sostenendo che «non ci sono negoziati in corso fra India ed Italia» sul caso marò. Poi, però, ha lasciato aperto uno spiraglio aggiungendo che «non intende commentare gli affari interministeriali. Se qualcosa non è stato ancora finalizzato, non penso sia opportuno renderlo di dominio pubblico».

Fonti autorevoli sottolineano che «la linea del governo italiano non cambia. Da tempo ci sono tentativi di soluzione con gli indiani, ma il processo di internazionalizzazione sta facendo il suo corso, anche se non è stato ancora avviato l'arbitrato».

La stessa Catherine Ashton, rappresentante della politica estera europea, ieri si è fatta sentire, rispondendo ad un'interrogazione del vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. Adesso che è in scadenza la baronessa alza la voce ammettendo che i ritardi nella vicenda giudiziaria dei fucilieri di Marina «sono del tutto inaccettabili».

www.

gliocchidellaguerra.it

Commenti