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Linea morbida su rom e profughi: la Raggi disobbedisce al Viminale

Roma sul piede di guerra

Linea morbida su rom e profughi: la Raggi disobbedisce al Viminale

Roma Il governo si è appena insediato e Virginia Raggi (nella foto) fa già la stizzita, facendo emergere i primi problemi dell'asse giallo-verde. La sua linea politica, nonostante l'accordo per l'esecutivo tra M5s e Lega, non andrà, infatti, nella direzione dell'obbedienza, almeno per quel che riguarda una possibile disparità di trattamento tra italiani e immigrati. Lo aveva anticipato una decina di giorni fa, dicendo che sulla possibilità di offrire asili gratis solo per chi ha la cittadinanza non avrebbe cambiato idea. Insomma, diritti per tutti, anche per gli stranieri. E poi ancora linea morbida sui campi rom, l'impiego dei migranti come giardinieri per il Comune e possibilità, per i romani, di ospitare un profugo in cambio di 35 euro al giorno. Indirizzi che vanno a cozzare totalmente con quanto annunciato dal neo ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che prevede tolleranza zero. Il titolare del Viminale ha già annunciato la chiusura dei campi rom in tutta Italia, da attuarsi nel tempo. Sulla carta anche la giunta romana aveva piani per chiudere i campi, ma nella pratica mantiene in piedi le strutture. Sono ormai lontani i tempi dei buoni rapporti con Marco Minniti.

Roma può essere un'altra grana per Salvini.

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